Ammanchi di 257mila euro dalle casse Cgil: condannata la Bianco

Condanna ad un anno e quattro mesi per Alma Bianco, ex cassiera della Camera del Lavoro di Messina, e condanna ad otto mesi per il marito Carmelo Aliberti. E' questo quanto stabilito dalla sentenza emessa ieri dal giudice Francesca Capone al termine dell'inchiesta sui falsi assegni e le false operazioni eseguite sui conto correnti della segreteria della Cgil. Le indagini si concentrarono sul periodo in cui la Bianco era dipendente della Cgil con l'incarico di occuparsi dell'amministrazione delle categorie sindacali.

Secondo gli inquirenti, l'ex cassiera avrebbe effettuato prelievi di somme di denaro dai conto correnti delle organizzazioni sindacali della Cgil utilizzandone le casse come un bancomat personale. Questi ammanchi vennero alla luce quando il consulente di parte Carmela Adernò effettuò un riordino sulla contabilità del periodo del 2009. Le denunce dei sindacati misero in moto la macchina giudiziaria che, nel corso delle indagini, fece emergere un conto corrente intestato alla Bianco e al marito nel quale risultavano incassati gli assegni che provenivano dai conto correnti delle organizzazioni sindacali, per un totale di quasi 28mila euro. Il totale delle somme percepite illegalmente, però, salì oltre i 257mila euro.