Omicidio Bruno, condanna ridotta per il giovane Oriti

Non più il carcere a vita ma comunque una dura condanna: 24 anni e tre mesi di reclusione. È questo il verdetto di secondo grado per Sebastiano Oriti, il ventiduenne che nel 2013 uccise Andrea Bruno, appena ventiquattrenne. La sentenza della Corte d’Appello (Presidente Lazzara) ha escluso la premeditazione n delitto dell’11 febbraio. In primo grado, 9 mesi fa, la Corte d’Assise aveva escluso l’aggravante dei futili motivi ma aveva comunque condannato Oriti all’ergastolo.

Alla base del delitto, secondo la ricostruzione emersa durante il processo, una ragazza contesa: tra i due giovani da tempo i rapporti erano infuocati e il giorno prima del delitto avevano litigato aspramente. La mattina successiva Oriti attese Bruno sotto casa, a Rocca di Caprileone, e lo colpì con diverse coltellate. Oriti fu raggiunto poco dopo dai carabinieri nella sua abitazione ed arrestato.

(Alessandra Serio)