L’Orsa: “Le multe sulle strisce blu sono valide solo se vicino ci sono strisce bianche. Lo dice la Cassazione”

La sentenza numero 8282 del 2016 della Corte di Cassazione stabilisce definitivamente che le multe per chi parcheggia l'auto sulle strisce blu senza pagare il ticket sono valide solo a condizione che il Comune abbia istituito, nelle vicinanze delle strisce blu, aree di sosta non a pagamento (strisce bianche) oppure che la zona sia stata dichiarata, con apposita ordinanza comunale, di valore storico o di particolare pregio ambientale; solo in questo caso non sussiste più l’obbligo di istituire l’alternanza di strisce blu e strisce bianche.

Lo afferma il segretario regionale dell’Orsa, Mariano Massaro, che già in passato aveva lanciato ripetuti avvertimenti sul tema. “L’Atm e l’assessore Cacciola – dice Massaro – hanno sempre risposto con arrogante silenzio. La sentenza di cassazione stigmatizza la supponenza con cui si pretende di governare il servizio di trasporto pubblico locale e ciò che vi orbita intorno. Le ‘eccellenze’ venute dal nord non si dimostrano più oculate delle precedenti gestioni nostrane, a Messina non esistono parcheggi gratuiti (strisce bianche) limitrofe ai parcheggi a pagamento (strisce blu), pertanto, in rispetto della citata sentenza di cassazione, i cittadini hanno acquisito il diritto al rimborso per le multe verbalizzate nelle zone non aventi i requisiti previsti. L’ennesimo errore grossolano di gestione peserà sulle casse comunali/aziendali e inciderà sul futuro dell’azienda, del servizio pubblico essenziale e dei lavoratori. Nel contratto di servizio, fra l’altro, è previsto un drastico taglio delle sovvenzioni pubbliche del Comune verso l’Atm che si ridurrà a soli 9 milioni di euro l’anno quando solo per pagare gli stipendi sono necessari circa 20 milioni. L’ennesimo errore di valutazione dovrebbe indurre alle dignitose dimissioni di chi prova a descrivere una facciata di benessere con l’effimera propaganda mediatica, quando nella realtà ancora non si riescono a pagare gli arretrati contrattuali che i dipendenti attendono dal mese di gennaio mentre non si bada a spese per le ‘dubbie’ promozioni, per i premi di produzione(?) della Direzione e per le auto aziendali di rappresentanza”.