Confermata in appello la condanna a 7 anni di Pietro Zappia: ridusse in fin di vita Alì

Ridusse in fin un venditore ambulante di rose egiziano, colpendolo più volte con un bastone. Ieri i giudici di secondo grado hanno confermato per Pietro Zappia, 41 anni, la sentenza di primo grado inflitta lo scorso anno dal gup Massimiliano Micali che lo aveva condannato a 7 anni di reclusione. Zappia doveva rispondere di tentato omicidio.

Il 15 aprile 2012 Zappia colpi alla testa il venditore di rose Alì. La vicenda destò grande scalpore in città sia per l’affetto che circonda l’ambulante, sia per la brutalità dell’aggressione. Il grave episodio avvenne la notte fra il 14 e 15 aprile scorsi. Zappia e la sua fidanzata erano appena usciti da un pub di via Loggia dei Mercanti quando incrociarono Alì. Secondo la ricostruzione della Polizia di Stato il 40enne s’impossessò di un mazzo di rose che Alì aveva appoggiato su un tavolo e lo offrì alla sua ragazza. Quando l’egiziano lo avvicinò per chiedergli il pagamento dei fiori Zappia afferrò un bastone trovato per terra e lo colpì ripetutamente con violenza inaudita. Il 40enne fuggì in auto mentre Alì fu trasportato in ambulanza prima al Piemonte e poi al Papardo dove rimase ricoverato per diversi giorni nel reparto di Rianimazione.