Picciolo, dopo la condanna: “mi dimetto da capogruppo all’Ars”.

“Non spetta a me commentare la sentenza del Tribunale di Messina con cui sono stato condannato per un reato che avrei commesso nel 2007. Con la stessa sentenza, però, sono stato assolto perché il fatto non sussiste per altri due capi d’imputazione mentre per un terzo è stata dichiarata la prescrizione. E’ soltanto una decisione di primo grado che i miei legali, depositata la motivazione, impugneranno. Non intendo sottrarmi, invece, tenuto conto della funzione politica che ricopro, a trarre, sin da subito, alcune conclusioni anche se non dovute". E' amaro il commento del deputato regionale dei Dr dopo la sentenza di oggi pomeriggio.

Un verdetto che non crea problemi, alla luce della legge Severino, ma che Picciolo affronta comunque con responsabilità: "Sia ben chiaro che non ho approfittato della funzione che ricopro all’ARS, né ho commesso reati contro la pubblica amministrazione. La stessa legge “Severino”, che ha inasprito pesantemente le sanzioni amministrative nei confronti dei politici sottoposti a procedimenti penali, infatti, per il mio caso non prevede alcuna conseguenza. Lunedì, tuttavia, depositerò, formalmente, per il rispetto che nutro nei confronti delle Istituzioni le dimissioni da capogruppo del PDR, e da componente la Commissione Regionale Antimafia. Per il resto continuerò a difendermi nei Tribunali per dimostrare la correttezza delle mie azioni”.

Per i suoi difensori, gli avvocati Salvatore Versaci, Gigi Gangemi e Bonni Candido, la condanna è abnorme, visto il reato contestato: "“Il castello accusatorio, pur con la sentenza di condanna, è stato ampiamente ridimensionato”. Lo evidenzia il collegio di difesa dell’on. Giuseppe Picciolo. Rispetto ai 4 capi di imputazione – hanno evidenziato gli avvocati Candido, Gangemi e Versaci – ne è rimasto soltanto uno; certamente la sentenza, sia pur di primo grado, è sorprendente per quanto riguarda la pena irrogata che è andata ben oltre la richiesta della stessa pubblica accusa. Attenderemo di leggere le motivazioni ma, già da subito, consapevoli della piena innocenza dell'amico Beppe Picciolo annunciamo che, ovviamente, proporremo appello”.