La libertà di esporre pubblicamente tesi contrarie al matrimonio omosessuale

Sbarcano per la prima volta in Sicilia, le “Sentinelle in piedi”. Alle 16 in punto di lunedì 16 dicembre, di fronte al Palazzo comunale, uomini e donne, giovani e adulti si sono ritrovati per manifestare, ritti in piedi e leggendo silenziosamente un libro, contro la legge sull’omofobia. Un modo originale di manifestare ricco di contenuti che sono stati spiegati in un volantino.

La questione in gioco con l’approvazione della cosiddetta “legge Scalfarotto” è la libertà di opinione ed espressione. Anche a Messina, come nel resto d’Italia, diverse associazioni familiari vogliono porre l’attenzione sul fatto che “se da un lato va condannata ogni sorta di discriminazione delle persone omosessuali già garantita peraltro dal nostro ordinamento giuridico, dall’altro non può essere negata la libertà a coloro che espongono pubblicamente tesi contrarie al matrimonio omosessuale, alla adozioni per le coppie composte da persone dello stesso sesso e affermano pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra un uomo e una donna”. Questa peraltro – fanno notare anche i partecipanti siciliani – subisce poca attenzione da parte delle istituzioni locali e regionali

Tra i presenti: il presidente del Forum della Associazioni familiari Umberto Bringheli, i coniugi Luigi e Gloria Manzoni referenti per la Pastorale della Famiglia dell’Arcidiocesi di Messina, Nicola Currò del Sindacato delle famiglie, Daniele Fazio di Alleanza cattolica, Giuseppe Pracanica, presidente della sezione locale dell’associazione Scienza & Vita e Antonio Sanseverino, referente regionale dell’Associazione Amici dei Bambini. “Se il disegno legge antiomofobia dovesse essere approvato – paventano – potrebbero essere denunciati quanti su questi temi rifiutano di omologarsi all’agenda che l’ideologia gender vuole imporre anche in Italia”.