Palazzo Zanca e l’ombra del commissariamento. Sul Comune gli occhi puntati della Prefettura

L’ombra del commissariamento avanza inesorabile in direzione Palazzo Zanca, che ha puntati addosso anche gli occhi della Prefettura. Le dimissioni del presidente del Collegio dei revisori dei conti, Dario Zaccone, hanno fatto letteralmente precipitare la situazione, spiazzando anche chi avrebbe volentieri continuato a fare passare i giorni in attesa degli eventi. Quando siamo ormai alle porte di marzo, il Comune di Messina è ancora senza bilancio di previsione 2015 e tale condizione di inadempienza – secondo voci sempre più insistenti, provenienti da diversi ambienti- lo mette a rischio commissariamento. Forse non è un caso che il prefetto Stefano Trotta abbia convocato Zaccone per venerdì prossimo.

SITUAZIONE DI STALLO

Attualmente, l’organo inadempiente è la giunta, che – in mancanza del riaccertemento straordinario dei residui attivi e passivi, che per la cronaca andava effettuato in sede di consuntivo 2014 – non può approvare lo schema di bilancio da sottoporre all’esame del Collegio dei revisori dei conti ed inviare in Consiglio comunale per la definitiva adozione . Come ormai arcinoto, propri gli “intoppi” sorti per il riaccertamento dei residui e le incomprensioni tra Ragioneria e Revisori hanno indotto Zaccone a fare un passo indietro (vedi qui). Le dimissioni del presidente dell’Organo di revisione hanno, di fatto, aperto una crisi politico- amministrativa destinata ad avere conseguenze probabilmente irreparabili.

IL COMMISARIO AD ACTA REGIONALE

Il 16 dicembre scorso a Palazzo Zanca si è insediato il commissario ad acta , Nicolò Lauricella , nominato dalla Regione per vigilare sull’iter di approvazione del previsionale 2015 . Dopo due mesi passati ad osservare senza intervenire, il 3 febbraio scorso, il funzionario regionale ha formalmente diffidato la giunta a provvedere, entro 10 giorni ,al riaccertamento straordinario dei residui ed alla rimodulazione dello schema di bilancio, avvisando sindaco ed assessori che scaduto il temine sarebbe intervenuto «in via sostituiva». Tuttavia, trascorsi i 10 giorni, il commissario ad acta si è accontento della nota con cui Signorino lo informava che la Ragioneria aveva inviato ai revisori dei conti la documentazione necessaria per il riaccertamento ed autosospendeva i termini, in attesa che il Collegio esprimesse parere per poter finalmente procedere in giunta all’approvazione delle delibere sui residui e sulla rimodulazione del bilancio. In questa ricostruzione, è bene ricordare che l’esecutivo di Palazzo Zanca aveva approvato lo schema di bilancio il 9 dicembre e lo aveva rimodulato una prima volta il 29 dicembre, ma senza passare dal riaccertamento straordinario dei residui, obbligatorio per legge.

COSA PUO’SUCCEDERE

Visti gli sviluppi di questi ultimi giorni, Lauricella potrebbe teoricamente decidere di prendere in mano la situazione e avocare a sé il potere di predisporre lo schema di bilancio. Tuttavia, anche il commissario ad acta si troverebbe impantanato nella palude del riaccertamento dei residui, da cui è difficile venir fuori senza i parere del Collegio dei revisori dei conti. Lauricella, infatti, può sostituirsi alla giunta ma non all’organo di revisione.

La situazione di stallo in cui si trova i Comune potrebbe, quindi, innescare un’altra procedura: quella che prevede il commissariamento dell’ente e lo scioglimento dell’organo inadempiente. L’articolo 141 del decreto legislativo 267 del 2000 prevede tra le cause di scioglimento e sospensione dei consigli comunali i ritardi nell’approvazione dei bilanci . In virtù della suddetta normativa, i consigli comunali e provinciali vengono sciolti con D.P.R., su proposta del Ministro dell'interno. Nel caso messinese, però, come detto poc’anzi ad essere inadempiente è la giunta. L’art.142 del d.lgs, 267/2000 stabilisce che «con decreto del Ministro dell'interno il sindaco, il presidente della provincia, i presidenti dei consorzi e delle comunità montane, i componenti dei consigli e delle giunte, i presidenti dei consigli circoscrizionali possono essere rimossi quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico».

La mancata approvazione del bilancio è una violazione di legge e in quel di palazzo Zanca sicuramente persistente , ma bisogna capire se può essere considerata grave. Di certo, l’interessamento della Prefettura lascia intuire che qualcosa potrebbe muoversi nei prossimi giorni, qualora venissero accertate responsabilità precise addebitabili agli amministratori del Comune.

Intanto, anche i vari gruppi politici che siedono in Consiglio Comunale sono allarmati e stanno cercando di capire come affrontare una situazione alla quale erano del tutto impreparati e che rischia di far saltare il banco. Per tutti.

Danila La Torre