Scatta il sequestro anche a Palazzo San Leone occupato. La voce dell’Unione Inquilini

Non solo all’ex scuola Foscolo, venerdì il sequestro preventivo è stato notificato anche agli inquilini occupanti del Palazzo San Leone, ai quali sono stati contestati alcuni reati.

“Circa due mesi fa – scrive l’Unione Inquilini – fecero un’ispezione e dichiararono che la struttura non presentava cedimenti strutturali. Adesso, incredibilmente, risulta pericolosa per l’incolumità delle famiglie. Hanno dichiarato inagibile una struttura che fino a 6 anni fa era abitata dai Carabinieri e dalle rispettive famiglie. Inoltre ci risulta paradossale che le famiglie occupanti debbano abbandonare lo stabile e finire per strada per la propria incolumità. Dovremmo ringraziare per l’attenzione ed il riguardo dimostratoci? È così che le Istituzioni si prendono cura dei propri cittadini? È così che il mondo della politica, che dovrebbe essere al servizio della comunità messinese, pensa di risolvere i problemi, le sofferenze e i disagi sociali delle persone?”.

Al di là delle procedure giudiziarie messe in atto dalla Magistratura, l’Unione Inquilini ritiene che non si possa risolvere questa situazione con l’uso della forza e con gli strumenti repressivi. “In una città che vede il disagio abitativo sempre più crescente con 700 domande inevase per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica, la questione del risanamento mai risolta e centinaia di sfratti per morosità che avvengono in città ogni anno, pensiamo che questo tipo di esperienze, come quella del San Leone Occupato, di ‘Casa Paradiso’ e della Foscolo, possano essere delle vere risorse per l’intera comunità messinese. Non è più pensabile in piena crisi economica ed occupazionale tenere sfitti, vuoti o abbandonati migliaia di alloggi che insistono in città siano essi pubblici o privati. In questi mesi abbiamo proposto all’amministrazione comunale varie alternative per la destinazione dell’immobile del San Leone, l’amministrazione ha pensato bene di relegare queste famiglie in un angolo senza affrontare a valle il loro disagio sociale e abitativo. Quest’immobilismo assunto dal Comune è ovviamente una posizione di comodo che ha fatto incancrenire questa situazione arrivando al sequestro preventivo di venerdì mattina. Pertanto diventa prioritario che l’Amministrazione Comunale si assuma le proprie responsabilità di fronte a questi cittadini per fare in modo che l’ex caserma San Leone diventi un valore aggiunto per la città di Messina, dopo che è rimasta abbandonata per 6 anni. Vorremmo capire se tutto questo è possibile o se dobbiamo contare solo sulla nostra forza, sulla determinazione e la rabbia delle famiglie. Su una cosa vogliamo però essere chiari: se pensate di abbandonare queste famiglie al loro destino siate certi che daremo battaglia e che non finiranno per strada”. All’interno di Palazzo San Leone, con le loro famiglie che non possono pagare un affitto, vivono 21 bambini.