Ancora “Invisibili” agli occhi del Comune. L’appello al sindaco

Si appellano ancora al Sindaco gli “Invisibili”, l’associazione di volontariato in cerca di una sede da settimane. A fine giugno, in una nota sul gruppo facebook, la presidente Cristina Puglisi Rossitto, aveva esternato la usa indignazione verso il “No” dell’amministrazione comunale in risposta alla richiesta di assegnazione di una unità immobiliare, utile alla gestione della crescente domanda e offerta di prodotti donati da destinare alle famiglie in stato di necessità. Il diniego ha ostacolato di fatto il proseguimento delle attività assistenziali, tanto da renderne necessaria la sospensione.

“Non possiamo e non vogliamo puntare il dito contro nessuno al momento. Aspettiamo che la giunta dia indicazioni chiare su che strada intende prendere e solo successivamente prenderemo una posizione”, aveva detto la Presidente. Qualche giorno fa, ad una lettera aperta indirizzata al Sindaco, pubblicata ancora sul gruppo facebook “Gli Invisibili Messina”, Cristina Puglisi Rossitto aveva affidato la speranza di una rapida risoluzione della vicenda, citando tra l’altro lo Statuto del Comune di Messina, richiamando l’articolo 16 che esalta il ruolo delle associazioni di volontariato, meritevoli di sostegno finanziario ed organizzativo.

Ieri mattina “abbiamo preparato ed inoltrato una nuova richiesta, analoga a quella già inviata al Dipartimento Demanio e Patrimonio”, spiega Cristina Puglisi Rossitto, “all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco e all’Assessorato ai Servizi Sociali. Aspettiamo una risposta. A noi non interessa l’assegnazione di un immobile, a noi interessa un locale, anche gestito dal Comune. Il nostro unico obiettivo è mandare avanti la nostra attività di volontariato, salvaguardando il livello di assistenza che settimanalmente garantiamo ad oltre venti famiglie”.

LA LETTERA INVIATA AL SINDACO

“Gentile Sindaco, da tre settimane attendiamo un cenno, una risposta per un problema, per lei, piccolo piccolo ma per la nostra associazione vitale. Noi siamo gli “Invisibili”. Non stiamo a presentarci né a spiegare cosa facciamo; sappiamo che conosce la nostra associazione, così come sappiamo che fra i corridoi del Comune si bisbiglia di noi. Speravamo in una conclusione concreta ma, in sostanza, i mormorii si sono rivelati tutte chiacchiere da bar. Non abbiamo ancora una sede operativa, un posto dove poter incontrare le famiglie, raccogliere le donazioni e preparare le consegne della spesa da fare avere alle famiglie che, grazie al lavoro che da mesi svolgiamo ed ai donatori che ci sostengono, possono mangiare. Ad Aprile abbiamo presentato richiesta scritta al Dipartimento Demanio e Patrimonio, chiedendo in comodato gratuito un immobile o parte di esso ma, come ben sa, ci è stata rifiutata. Imbarazzante la risposta: <<…il comodato d’uso gratuito non è compatibile con i principi di economicità e redditività del patrimonio pubblico>>. Sottolineiamo che, così come specificato nella nostra richiesta, siamo un’associazione di volontariato, senza scopo di lucro, ed è impossibile per noi, non avendo fondi, né entrate pecuniarie, sostenere l’ affitto per un locale. Se ne avessimo potuto sostenere la spesa non avremmo nemmeno impiegato il tempo per scrivere la domanda inoltrata a voi. Non abbiamo mai chiesto nulla ed avremmo continuato, da soli, per la nostra strada. Desideriamo invitare a leggere, chi non lo conoscesse, lo Statuto del Comune di Messina. L’art. 16 cita testualmente: ‘il comune di Messina riconosce alle associazioni di volontariato una funzione primaria per il conseguimento delle finalità pubbliche[…]ne favorisce e sostiene l’apporto fondamentale, sviluppando l’integrazione di attività[…]mettendo a disposizione mezzi finanziari e organizzativi soprattutto a favore delle iniziative che consentono più elevati livelli di socialità, solidarietà, crescita[…]’. Caro Sindaco, questo articolo parla di noi Invisibili: socialità, solidarietà, crescita. É questo che facciamo da mesi! Ci avete negato una richiesta motivandola con dei principi, economicità e redditività, incompatibili con una ONLUS ed avete negato due principi, favorire e sostenere le associazioni di volontariato, sanciti dal vostro stesso statuto comunale! La sua grande sensibilità umanitaria l’ha portata ad aprire in città il primo SPRAR (sistema protezione richiedenti asilo rifugiati) che oggi ospita quattro famiglie di rifugiati. Ci chiediamo quanto lo SPRAR sia stato economico e redditivo, attesi i centomila euro già spesi e considerato che il Comune si è fatto carico di tutte le spese di manutenzione straordinaria dell’immobile! In realtà, signor Sindaco, anche molti messinesi hanno necessità di un “sistema di protezione”; noi lo chiamiamo SPAM (sistema protezione aiuto messinesi) e lo abbiamo avviato nove mesi fa, da soli. Noi Invisibili riteniamo di aver subito un grave atto di razzismo “al contrario”, e come noi molti messinesi ne sono vittime. Come può il comune sostenere l’integrazione di rifugiati e negare ad una associazione di volontariato la possibilità di continuare a fare reintegrazione di messinesi? Noi diamo la possibilità a suoi concittadini di reintegrarsi in una società che non li vede più. Abbiamo sfamato centinaia di persone, ridato serenità e fiducia a chi era stato abbandonato da tutti. Tanti messinesi sono alla fame; noi non ci siamo chiesti chi dovesse agire, siamo intervenuti e basta. Lei li ha mai visti i bambini messinesi con gli occhi scavati e neri per la fame, signor Sindaco? Noi li abbiamo conosciuti, mangiavano solo mandarini, da più di una settimana. Li abbiamo accolti insieme alla famiglia, sostenuto i genitori che erano avviliti, affamati, soli, abbandonati. Oggi hanno ripreso a vivere; nei quattro mesi in cui li abbiamo seguiti abbiamo consegnato cibo tutte le settimane, li abbiamo vestiti, non avevano nemmeno l’acqua calda, in pieno inverno. Erano senza gas. Rincuorato, alleggerito dalle responsabilità e forte del nostro sostegno, il papà ha trovato diversi lavoretti ed alla fine ci hanno salutato. Sono tante le famiglie che ci hanno detto: ‘ora pensate ad altri’ perché chi conosce la fame ed ha la possibilità di avere una mano tesa, si rimbocca le maniche e riprende il cammino della propria vita. Ora non possiamo più accogliere famiglie ed è struggente dire no a chi ci chiama perché ha fame. Lei dovrebbe pensare anche a questa gente. Lei li rappresenta e dovrebbe essere un faro per tutti loro. Invece, vengono a bussare alla nostra porta ed ora non possiamo più aprire a nessuno perché lei, o chi per lei, ci ha negato la possibilità di continuare a fare quello che NOI stavamo facendo al posto vostro. Non ci fermeremo, signor sindaco. Presenteremo un’altra richiesta che sarà inviata a lei e all’assessore ai servizi sociali. La memoria storica è un dono prezioso per gli uomini. Spero non abbia dimenticato il vessillo della sua campagna elettorale: la difesa degli ultimi. Noi non li abbandoneremo, le proveremo tutte per spingere il comune ad assumersi le proprie responsabilità perché non è moralmente corretto. É ingiusto fare da stampella alle istituzioni e ricevere porte sbattute in faccia. La salutiamo affettuosamente, sperando che la sua nota sensibilità possa prendere il sopravvento sulle trame misteriose dell'agire politico”.