Il Comune è senza bilancio, gira meno soldi a Messinambiente ma la punisce per i disservizi

Il quadro è desolante. Infiniti problemi, pochi soldi, mezzi vecchi e guasti, evidenti difficoltà di relazione tra Dipartimento Ambiente, assessorato e Messinambiente e sullo sfondo anche l’assenza del bilancio di previsione del Comune. Nel pianeta rifiuti è caos senza fine.

Dopo i soliti ritardi sul pagamento degli stupendi, che nei giorni scorsi avevano messo in subbuglio i lavoratori, adesso resta il problema forse più grosso: la gestione del servizio. Da giorni il commissario liquidatore Giovanni Calabrò non fa altro che ripetere che in queste condizioni andare avanti è praticamente impossibile. Nonostante gli sforzi e il grande impegno, in città iniziano a vedersi le conseguenze di una raccolta che sta funzionando a singhiozzo, da un lato perché i mezzi che si guastano al momento non possono essere riparati, dall’altro perché in Messinambiente deve fare i conti con un milione di euro in meno, rispetto al necessario, per gestire tutto il comparto della raccolta rifiuti. Il peggio è che nei prossimi giorni, proprio sotto festività, la situazione potrebbe anche degenerare. La discarica di Motta S. Anastasia chiuderà i battenti nelle giornate di domenica e lunedì, quindi per due giorni la spazzatura resterà per strada. Attualmente, infatti, neanche la piattaforma di Pace può accogliere con celerità tutti i rifiuti che arrivano perché non è stata rinnovata l’ordinanza che autorizzava lo stoccaggio a terra dell’immondizia. In questo momento a Pace i rifiuti vengono trasferiti da un mezzo all’altro, con un ritardo inevitabille sulla buona riuscita del servizio.

Senza peli sulla lingua Calabrò ha puntato invece il dito contro il dirigente del dipartimento Domenico Signorelli, colpevole a suo dire di non lavorare nella stessa direzione in cui vorrebbe andare Messinambiente. Evidentemente però non è così. E Calabrò lo ha testimoniato tirando fuori l’ultima nota siglata dal dirigente comunale con delle penalità nei confronti di Messinambiente. Anche in questo caso purtroppo un film già visto. 174 mila euro di multe per non aver rispettato l’orario di conferimento in discarica. In pratica circa 30 mila euro al mese che il Comune decurta a Messinambiente per colpe che oggettivamente in questa fase non possono essere addebitate alla società.

Un lunghissimo elenco di disservizi, segnalazioni, lamentele è stato poi messo sul tavolo da presidenti e consiglieri delle sei circoscrizioni cittadine che hanno affollato il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca durante la seduta congiunta convocata per avere un confronto con il liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò e con l’assessore Daniele Ialacqua. Dai quartieri, infatti, la voce è unanime: i cittadini non possono più sopportare le gravissime criticità nella raccolta rifiuti, nonostante siano tutti consapevoli delle immani difficoltà in cui opera Messinambiente. Dal dibattito è emerso che per tutti i mesi scorsi le circoscrizioni hanno raccolto i disagi e le proteste da parte dei cittadini, in particolare di numerosi anziani e disabili, che hanno lamentato la difficoltà a raggiungere le postazioni lasciate operative, distante dalle proprie residenze.

Da qualche mese sono state richieste le ragioni della soppressione delle postazioni RSU senza ottenere risposte e nello stesso tempo si è continuato a fare pressioni su Messinambiente e sull’assessore Ialacqua al fine di ottenere il ripristino dei cassonetti fino all’avvio concreto del servizio porta a porta. Né per l’uno, né per l’altro dei temi posti, tuttavia, si è pervenuti a risposte esaurienti da parte dell’Assessore e di Messinambiente”.

Dal dibattito è emerso altresì che persistono gravi lacune dal punto di vista delle risorse disponibili per il servizio di raccolta dei rifiuti, soprattutto in termini di mezzi a disposizione. Sono inoltre state rilevate carenze dal punto di vista della organizzazione del servizio, con interventi da parte delle squadre di Messinambiente che vengono stabiliti senza un ordine preciso e concordato in base alle priorità effettive e che pertanto non sono programmabili ma decisi arbitrariamente durante lo svolgimento delle attività di raccolta. Carenze gravissime sul fronte della eliminazione delle postazioni RSU: mancando le risorse e i mezzi, si preferisce diminuire la dislocazione dei cassonetti per concentrare il servizio di raccolta solo lungo alcune vie ma eliminandolo del tutto dalle vie minori, che ne soffrono parecchio poiché il malvezzo di molti cittadini di accumulare spazzatura in luogo delle precedenti postazioni causa degrado, sporcizia e carenza igienica.

Infine, gravissime le preoccupazioni circa la mancata rassicurazione, da parte di Assessore e Messinambiente, sui tempi e sulle risorse effettive da destinare all’unico servizio che davvero migliorerebbe la qualità della vivibilità del servizio igienico, ossia la raccolta porta a porta.

Mancherebbero le risorse sufficienti e i mezzi sarebbero fermi a Catania in attesa di essere immatricolati. Come altrettanto gravi sono la mancata partenza nei tempi e nelle modalità previste della Società multiservizi e l'impossibilità di utilizzare la piattaforma Pace, che assicurerebbero economie di scala e tempestività di servizio anche per il settore dell’igiene cittadina in maniera degna di una realtà civile. Purtroppo, anche su questo aspetto, nonostante le tante rassicurazioni verbali degli scorsi mesi, da parte dell’Amministrazione si prospetta un futuro oscuro e senza tempi certi.

Di tutti questi interrogativi si parlerà di nuovo oggi, ad una riunione decisa dopo la seduta pubblica, alla quale parteciperanno l’assessore Ialacqua, i vertici di Messinambiente e la Conferenza dei presidenti circoscrizionali che si terrà presso la sede di Messinambiente.

Francesca Stornante