Sull’Autorità portuale l’ennesimo scontro tra D’Alia e Buzzanca. Ferlisi definito dal leader Udc «inadeguato»

A Messina le amministrazioni comunale e provinciale si tengono in piedi grazie all’alleanza tra Udc e Pdl. Cosa dovrebbe succedere quando il leader di uno dei due partiti definisce «inadeguato» il leader dell’altro, che poi è il sindaco che guida la Giunta comunale? Nella logica il primo partito dovrebbe togliere il proprio sostegno all’alleato «inadeguato», specie se questa è solo l’ultima di una infinita serie di polemiche tra i due. I due sono, s’è capito, Gianpiero D’Alia e Giuseppe Buzzanca. Col primo che non perde occasione di attaccare l’altro, salvo poi mantenere l’appoggio politico al Comune e alla Provincia. Un “nonsense” della politica messinese, al quale francamente ci siamo anche stufati di assistere. Ieri D’Alia aveva definito inadeguati tutti i nomi indicati finora per la presidenza dell’Autorità portuale, compreso quello designato dal ministro Passera, l’attuale comandante della Polizia municipale Calogero Ferlisi, nome poco gradito, peraltro, anche al presidente della Regione Raffaele Lombardo, cui spetta l’ultima parola.

Il sindaco, dunque, ha voluto ricordare a D’Alia («all’amico senatore») che il nome di Ferlisi è stato proposto da 28 consiglieri comunali, «in particolare da quelli dell’Udc con in testa i capigruppo». Concludendo che «l’idoneità o meno dei candidati è nel loro curriculum, il resto sono opinioni personali». Immediata la controreplica, durissima, di D’Alia: «I consiglieri comunali sono liberi di indicare chi vogliono, cosi prevede lo statuto dell’Ente. Quindi la scelta del sindaco sul nome del prossimo presidente dell’Autorità portuale di Messina è totalmente in linea con la sua inefficace azione di governo: pertanto, inadeguato è l’aspirante presidente, come è inadeguato chi lo ha designato». Ribadiamo: se Buzzanca è inadeguato, perché l’Udc continua a sostenerlo? La città sta affondando e la nave, per rimanere a galla, ha bisogno di una guida compatta e solida. Non di una coppia di separati in casa.

Immediata la controreplica del capogruppo Udc Bruno Cilento: «Non ci sono state indicazione di partito. Sui nomi da proporre per la candidatura a presidente dell’Autorità portuale di Messina ci siamo mossi in totale liberta’ di scelta. Io avevo proposto Giuseppe Cardile. Poi ho sottoscritto quella del comandate cittadino dei Vigili Urbani, Calogero Ferlisi, per una questione di ‘cortesia’ istituzionale e per i buoni rapporti personali con lui. D’altra parte – aggiunge il consigliere di centro – se a firmare la stessa sono stati 28 consiglieri comunali su 45, sia della maggioranza che dell’opposizione, compresi esponenti del partito del sindaco di Messina, non penso a maggior ragione che si possa parlare di candidatura voluta dall’Udc. Ad avvalorare tutto cio’ – conclude Cilento – mi risulta che il collega Mario Rizzo, al tempo capogruppo dell’Udc e oggi mio vice, non abbia sottoscritto la candidatura Ferlisi, ma abbia presentato quella del comandante Zuccala’. E tutto questo e’ gia’ stato abbondantemente evidenziato dalla stampa locale nelle scorse settimane».