Un punto che fa comodo. Che pareggia l’ingiustizia di una giustizia sportiva lenta ed impacciata. Specchio del sistema sportivo e giudiziario italiano, di una serie D che interessa a pochi, forse solo a quelle società blasonate, nobili decadute, che lottano per tornare nel professionismo. Fosse stato solo uno il punto che separava Messina-Cosenza ci sarebbe stato da ridere o forse da arrabbiarsi seriamente. Ma così non è, meglio non pensarci. Meglio tornare a Messina-Gelbison, una gara combattuta e molto divertente, tra le più belle viste al San Filippo.
Di fronte le migliori difese del campionato e in campo si è visto, non solo nel risultato (0-0). Il tecnico dei giallorossi Gaetano Catalano ha provato a cambiare più volte modulo per provare a scardinare la rocciosa difesa campana: dal consueto 4-4-2 al 4-2-3-1 al 4-3-3 ma con un identico risultato. Le palle gettate in mezzo si sono scontrate sui centimetri dei centrali di Vallo della Lucania, squadra sorpresa del girone I, ben allenata dal tecnico Erra. Tra i migliori degli ospiti sicuramente il portiere Spicuzza, mentre dall’altra parte ha ancora Cocuzza e Parachì sono stati tra i più vivaci.