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Servizi covid, dopo il nuovo scontro con De Luca l’Asp paga… e rimodula il servizio

Il servizio tamponi covid 19 sarà rimodulato, puntando direttamente sul personale delle strutture di ex Gasometro e Palarescifina, mentre per processarli saranno impegnati anche ulteriori laboratori dell’Asp e, ove necessario, si farà eventualmente ricorso ai privati. Asp Messina prepara la contromisure ai disagi causati dall’impennata di ricorso ai tamponi. Il servizio infatti è andato in tilt, puntualmente, in coincidenza delle festività natalizie e del fisiologico aumento invernale dei contagi invernale. La prima riorganizzazione dovrebbe essere effettuata subito dopo l’Epifania.

Queste le indicazioni in discussione all’Azienda sanitaria messinese, ieri nuovamente attaccata dal sindaco Cateno De Luca che ha annunciato il disimpegno di Messina Social City nel servizio di prenotazione dei tamponi. “Appronteremo un nuovo protocollo e aggiusteremo il tiro”, spiega il commissario straordinario Bernardo Alagna.

La società dei servizi sociali del Comune era stata coinvolta l’estate scorsa nel servizio. Con il rientrare dell’impennata del numero dei contagi in verità Palazzo Geraci e Palazzo Zanca avevano concordato, se pur informalmente, una sorta di disimpegno della partner comunale. Nessuna programmazione era evidentemente stata pensata per questo periodo, malgrado il nuovo aumento di contagi fosse atteso.

Così ieri, vistosi attaccato dal consigliere comunale Salvatore Sorbello che ha mostrato come al numero di prenotazione gestito da MSS non rispondeva alcun operatore, il primo cittadino ha risposto chiamando in causa l’Asp e ribaltando a loro la sola responsabilità dei disservizi. A rilanciare, poco dopo, è arrivata l’assessora Dafne Musolino. Al centro dei nuovi strali contro la gestione sanitaria dell’emergenza pandemica anche il mancato pagamento delle fatture di Messina Servizi per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti dei messinesi positivi al covid 19. Due milioni e mezzo, secondo il sindaco, che però Asp assicura essere già in copertura con impegno di spesa già firmato. Quattro milioni e mezzo, complessivamente, il costo dello smaltimento dei rifiuti positivi, che Palazzo Geraci paga sia alla partecipata del comune che a diverse aziende private. I regimi di rendicontazione e trattamento dei rifiuti da parte del soggetto pubblico sono però molto diversi da quello che devono osservare le aziende private.