Accorinti ai lavoratori: “Le vecchie amministrazioni hanno bruciato la vita della gente”. VIDEO E FOTO

24 ore di pazienza. Il Sindaco Accorinti e gli assessori Nino Mantineo e Guido Signorino hanno chiesto ai lavoratori dei servizi sociali ancora un giorno di tempo per avere le risposte che cercano. E’ finito così il faccia a faccia pomeridiano tra l’amministrazione e gli operatori che da questa mattina hanno assediato Palazzo Zanca. Non hanno intenzione di andar via. Resteranno al Comune fino a quando non ci sarà l’ufficiale garanzia sul reperimento delle somme che servono per assicurare la prosecuzione dei servizi. “Stiamo raschiando il fondo del barile” ha dichiarato l’assessore Signorino per provare a rasserenare i tanti operatori che temono fortemente cosa accadrà dopo il 15 novembre, data fatidica che segna lo stop per alcuni servizi. Alla base di tutto il problema è sempre lo stesso: non ci sono le risorse per andare avanti. Senza il bilancio di previsione 2014 risulta difficilissimo pensare di riuscire a recuperare altri soldi, quantomeno per assicurare nuove proroghe. L’assessore al Bilancio Guido Signorino sta provando a individuare qualche somma tra le pieghe della contabilità di Palazzo Zanca, ma all’appello mancano circa 2,4 milioni di euro.

I sindacati, con in testa Clara Crocè della Fp Cgil, hanno deciso di concedere queste 24 ore di tempo all’amministrazione. Anche perché altrimenti non ci sarebbero alternative. “Non andremo via fino a quando non sapremo cosa accadrà” ha dichiarato la sindacalista che ha chiesto notizie anche sui nuovi bandi dei servizi sociali, proprio in questa fase accora fermi sulla carta. L’amministrazione ha garantito l’intenzione di imprimere una forte accelerata su tutto l’iter de bandi, di certo questo però non risolverà il problema nell’immediato, considerato che mancano ormai dieci giorni alla prima scadenza. Domani si dovrebbe sapere qualcosa di più.

Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto all’Amministrazione comunale garanzie sulla prosecuzione dei servizi dopo il 15 novembre, data di scadenza dei servizi di Casa Serena, del Trasporto Disabili e di Assistenza domiciliare.

Le perplessità dell’Amministrazione sull’approvazione del bilancio preventivo e la necessità di recuperare i due milioni di euro che mancano per la prosecuzione dei servizi sino al 31 dicembre 2014 ha comportato il rinvio di qualsiasi decisione a domani nel corso del confronto con Cgil, Cisl e Uil sulle spese di bilancio.

“Abbiamo chiesto garanzie – affermano Calogero Emanuele, Rosario Contestabile, Giuseppe Calapai e Laura Strano – altrimenti saremo costretti ad alzare il livello della protesta. È necessario ragionare in termini definitivi riguardo l’organizzazione di tutto il settore dei servizi sociali. Ribadiamo la necessità di una riorganizzazione complessiva dei servizi, degli affidamenti e degli uffici per dare una definitiva serenità ai lavoratori con certezze sugli stipendi e agli utenti per un servizio di assistenza di qualità”.La scena di oggi l’abbiamo vista esattamente uguale un mese e mezzo fa. Ma l’abbiamo vista anche nei mesi scorsi. E negli anni scorsi. L’unica differenza con il passato è che un tempo i cancelli venivano chiusi e chi protestava arrivava addirittura ad arrampicarsi e a rimanere appeso per ore. Adesso si va a manifestare direttamente dietro la porta del Sindaco, ma anche quella rimane chiusa per ore ed ore. Servizi sociali, nuova puntata di una saga senza fine. I sindacati lo avevano annunciato nei giorni scorsi: se non ci saranno notizie certe sulla prosecuzione dei servizi in scadenza nelle prossime settimane si passerà alla protesta. E così è stato. Oggi i lavoratori dei servizi sociali hanno invaso i corridoi del Comune che si sono colorati delle bandiere delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil. Sindacati che stavolta hanno scelto di unirsi per fare fronte comune perché il problema è di tutti, riguarda l’intero settore e le soluzioni da cercare devono necessariamente essere comuni.

Per l’intera mattinata hanno atteso di poter incontrare il Sindaco. Hanno presidiato Palazzzo Zanca e non hanno intenzione di mollare la presa fino a quando non ci saranno certezze per il loro lavoro e per le centinaia di utenti a cui ogni giorno prestano servizio. Perché le facce della medaglia del caos dei servizi sociali sono due: da un lato ci sono circa 700 operatori che temono di rimanere senza stipendi e senza lavoro; dall’altro però ci sono le tantissime persone che assistono, la fascia debole della popolazione che rischia di pagare sulla propria pelle le conseguenze di una gestione del settore che evidentemente non ha brillato e non si è neanche discostata troppo dal passato.

L’assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo non continua a non nascondere che in queste condizioni il rischio sospensione è altissimo. Continuando così il 15 novembre si fermeranno i servizi di assistenza domiciliare anziani, il trasporto dei disabili nei centri riabilitativi, l’aiuto domestico alle famiglie con portatori di handicap e Casa Serena. Il 30 novembre scadono gli asili nidi, gli ultimi a chiudere saranno i Cag il 15 dicembre. Ci sono insomma dieci giorni per scongiurare lo stop dei primi servizi. I lavoratori però non si arrendono. E sono rimasti a Palazzo Zanca perché vogliono sentire cosa ha da dire il Sindaco Accorinti su quello che si profila come un enorme disastro.

Francesca Stornante