No alle coop, verifiche sugli appalti. Forza Italia: “Con Mantineo ha fallito l’amministrazione”

Scusate se la mia presentazione sarà un po’ goffa ma non sono abituata a questi ambienti”. Ha esordito così l’assessore Antonina Santisi che non ha perso tempo e oggi si è presentata in consiglio comunale per conoscere l’aula. Accompagnata dal collega Sergio De Cola, il neo assessore ha salutato i consiglieri e ha incentrato il suo breve intervento soprattutto sull’importanza della collaborazione. “Sono contenta di aver accolto un impegno così gravoso ma avrò bisogno di collaborare con tutti. Voglio basare il mio lavoro sul confronto, sul dialogo, sulla concertazione per un unico obiettivo: il benessere dei cittadini. Voglio essere l’assessore della città, dunque di tutti, quindi vi invito ad un continuo dialogo costruttivo”.

Neanche il tempo di entrare a Palazzo Zanca che però l’assessore Antonina Santisi è finita nel mirino del capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta che non ritiene la neo esponente della giunta come la persona più adeguata a ricoprire un ruolo così difficile e in un settore complicato come quello dei servizi sociali.

Una nomina che mi delude perché non vedo nessun cambiamento rispetto a ciò che era stato fino ad oggi e soprattutto perché si riconduce a Gaetano Giunta e a quel cerchio magico della famiglia Conti Nibali che di fatto influisce su tutte le scelte più importanti del sindaco Accorinti. Per il curriculum che ho letto non credo che la Santisi abbia tutte le carte in regola per guidare i servizi sociali, avrei preferito un professionista in materie giuridiche con competenze manageriali, viste le tante criticità da affrontare e risolvere” ha spiegato Trischitta che però, insieme al collega Pierluigi Parisi, adesso aspetterà di vedere come si muoverà l’assessore.

Forza Italia ha deciso di dire la sua, ha puntato la lente d’ingrandimento proprio sulla gestione del settore in questi due anni e adesso ha messo sul piatto una serie di richieste rivolte alla Santisi e al sindaco Accorinti. Il giudizio sull’operato di Mantineo è una sonora bocciatura: “In due anni non è stato fatto nulla ha detto senza mezzi termini Parisi. Per i due consiglieri comunali il punto da cui ripartire dovrebbe essere lo smantellamento del sistema basato sulle cooperative. Partendo da quanto accaduto a Patti con l’operazione “Patti e affari” che ha messo in luce quel “giochetto” messo in piedi da politici e cooperative per aggiudicarsi gli appalti, Trischitta e Parisi hanno deciso di ribadire un secco no alle cooperative, proponendo un internalizzazione dei servizi che garantisca non solo migliore qualità ma anche maggiori garanzie agli operatori storici dei servizi sociali, sempre tenuti sul filo del rasoio. Ancora una volta lo sguardo di Trischitta volge al passato, a quell’Istituzione Servizi Sociali che oggi avrebbe potuto gestire direttamente tutti i servizi sociali storici del Comune.

La nostra prima proposta è rescindere l’appalto del trasporto disabili per farlo gestire all’Atm, dunque direttamente dal Comune. Presenteremo un emendamento al contratto di servizio Atm per inserire questa tipologia di servizio in quelli che l’Atm può espletare, vaglieremo tutte le ipotesi ma siamo convinti che in questo modo il Comune potrebbe investire le stesse somme all’interno della sua azienda e facendo transitare tutti gli operatori attualmente impiegati”. Una proposta ovviamente tutta da valutare ma che per i consiglieri dovrebbe valere per l’intero universo delle cooperative con cui Palazzo Zanca dovrebbe chiudere ogni rapporto.

Una richiesta la indirizzano invece direttamente all’assessore: avviare un’immediata verifica delle procedure degli appalti affidati al 100%. Gli strascichi dell’operazione di Patti in cui è finita anche la coop Genesi che in città si è aggiudicata una serie di servizi proprio con ribassi al massimo ha messo in guardia i consiglieri che propongono una verifica per valutare come si svolgono effettivamente i servizi alla luce di ribassi così alti che potrebbero mettere in discussione la qualità dei servizi. Trischitta e Parisi non riescono a spiegarsi quale sia la convenienza per una coop nel prendere servizi con ribassi del 100%, vogliono capire in che modo si coprono i costi quando le uniche spese incomprimibili nei bandi sono quelle legate al personale.

Dunque provare a scoperchiare un calderone che continua ad essere in ebollizione e che in questi due anni non ha mostrato alcun segnale di rottura con il passato. Per questo Mantineo viene bocciato da Forza Italia che vede nel fallimento dell’assessore il fallimento dell’intera amministrazione. Soprattutto alla luce delle pesanti critiche mosse da Mantineo al dirigente Bruno e al segretario/direttore generale Le Donne. Trischitta e Parisi si schierano contro lo strapotere di Le Donne che evidentemente si traduce nell’impossibilità di agire politicamente. Da qui la richiesta per il sindaco: “Non si possono concentrare due incarichi così delicati, segretario e direttore, nella mani di una sola persona. Le Donne deve svolgere o uno o l’altro”.

Disponibilità a collaborare alla revisione e alla riprogrammazione dei servizi arriva invece dal network Vento dello Stretto che, attraverso il proprio delegato alle attività sociali Graziano Giuffrida, esprime le proprie considerazioni relative al nuovo corso di un settore tanto delicato quanto bistrattato dall’attuale Amministrazione, che ne aveva invece fatto un caposaldo prioritario della propria campagna elettorale. “Si superino nel breve tempo le beghe dipartimentali: i servizi devono funzionare e rispondere alle reali esigenze dell’utenza e del territorio. Gli ingiustificabili ritardi sui fondi PAC, il turbolento percorso di gestazione del Piano di Zona 2013-2015, il sistema delle proroghe per l’affidamento dei servizi col quale si è navigato troppo a vista, le richieste di incontro ufficiali con l’ex assessore Mantineo rimaste lettera morta, la gestione dell’emergenza immigrazione, non sono più tollerabili da chi ha veramente a cuore le sorti di chi vive quotidianamente condizioni di salute e vivibilità disagiate. Deve essere urgentemente rivista la gestione degli asili nido comunali, rimodulando le griglie di reddito familiare per l’accesso; per quanto concerne la terza età, occorre ottimizzare i servizi socio-sanitari che guardino alla persona anziana sia dal punto di vista della prevenzione che della cura della patologia, con un occhio particolarmente attento al reinserimento domiciliare. Urge perciò un’analitica mappatura dei bisogni, dotandosi di una completa carta dei servizi e di un Ufficio di Servizio Sociale che coordini l’intera governance per un serio monitoraggio delle attività e una costante verifica degli standard qualitativi”.

Francesca Stornante