“Una gestione da macelleria sociale”, i sindacati contro Croce

“La gestione commissariale doveva servire a mettere ordine nei conti ed a riorganizzare i servizi per riportare la città alla normalità ed invece, tra Commissario ed Esperti, ne usciamo con il caos totale”. Non ci stanno i Segretari delle Funzioni pubbliche di CGIL CISL e UIL che tuonano così contro gli ultimi provvedimenti adottati dal Commissario Croce che di fatto bloccano i pagamenti delle fatture alle cooperative e la proroga dei

servizi sociali. Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai ripercorrono le tappe di quella che è stata la gestione dei servizi sociali negli utlimi mesi per sottolineare il totale fallimento del sistema che sta portando sul lastrico centinaia di lavoratori e le loro famiglie. “Il Commissario Croce prima sospende i servizi, poi i bandi di gara per l'affidamento dei servizi, adesso le proroghe e i pagamenti degli stipendi ai lavoratori. Un continuogiro di valzer, uno stillicidio che fa molto male ai lavoratori e agli utenti, colpisce le fasce più deboli dei cittadini: anziani, disabili, ragazzi, bambin”. I lavoratori tra sospensioni del servizio e mancato pagamento degli stipendi sono ridotti alla disperazione e alla fame, tra gli utenti regna il caos assoluto, i servizi che sono appena ripresi, dopo oltre un mese di sospensione, rischiano un nuovo stop”. I sindacalisti non hanno più parole per definire questa drammatica situazione e ricordano che in questo momento rischiano il blocco servizi essenziali come asili nido, trasporto e assistenza dei disabili nelle scuole, trasporto dei disabili nei centri riabilitativi, l'assistenza agli Anziani. “Abbiamo l'impressione che in questi giorni si stia mettendo in atto una gestione della cosa pubblica a dir poco discutibile e verticistica da parte Commissario Croce, il quale ha l'obbligo di convocarci e invece, nonostante le reiterate richieste di incontro, evita qualsiasi confronto, rinchiuso nella sua roccaforte con i suoi consiglieri che evidentemente lo stanno portando fuori strada”. I sindacati non hanno intenzione di far pagare la crisi del Comune di Messina dai soliti noti e a quella che definiscono una vera e propria “macelleria sociale” si opporranno tirando fuori le unghie. Già da martedì si presenteranno a Palazzo Zanca con i lavoratori. E avvisano: “non saranno sufficienti i tornelli e le disposizioni che limitano l'accesso a palazzo Zanca per fermare la protesta dei lavoratori e degli utenti”.