La lettera di una lavoratrice al Sindaco: “Perché ancora cooperative? Cosa difendete?”

Il caos delle ultime settimane, le proteste, i balletti in Consiglio comunale con soluzioni che sono diventati nuovi problemi, un’amministrazione che non ha saputo trovare la chiave per stravolgere il sistema. E ovviamente lavoratori sempre sul filo del rasoio, cooperative che nonostante tutto vanno avanti, utenti che avrebbero diritto solo ad una migliore assistenza. E’ la drammatica situazione dei servizi sociali, quella mancata rivoluzione di un’amministrazione che in questo delicatissimo settore ha “tirato a campare”. Una lavoratrice dei servizi sociali ha scritto a Tempostretto affinché diventassimo la sua voce, quella dei “lavoratori puliti delle cooperative dei servizi sociali”, per far arrivare al Sindaco Accorinti il punto di vista anche di chi, pur non manifestando platealmente, non vivendo la disperazione che nasce da una condizione familiare precaria, si dedica giornalmente ad alleviare le pene dei più deboli, nella consapevolezza comunque di essere fortunato ad avere questa possibilità. Questa lavoratrice ha chiesto di restare anonima perché, nonostante la sua buona volontà, avere sempre osteggiato il sistema cooperativistico, negli anni, le ha creato molti problemi.

Ecco il testo della lettera.

“Gentilissimo Professore Accorinti, Sindaco della mia città, oggi ambasciatore del perdono, le scrivo dopo avere tentato più volte di incontrarla, memore delle parole sentite in campagna elettorale "se mai mi comporterò come gli altri vi autorizzo a venirmi a cercare e a darmi un calcio nei fondelli”. Io ero pronta, ma ho difficoltà a trovare lei e i suoi fondelli. Le scrivo in merito all'argomento che tanto la disturba, la schifa, la rende irreperibile: I SERVIZI SOCIALI.

Ci lavoro da 26 anni, ci ho creduto ed ho cercato di dare tutto ciò che il sistema "malato" e clientelare delle cooperative mi ha consentito di dare. Nel frattempo ho cercato di crescere, di discostarmi dagli strani equilibri che negli anni sono divenuti sempre più devastanti per l'utenza e per i lavoratori. Ho studiato e ho sperato che, con l'insediamento della fantomatica amministrazione di Cambiamo Messina dal Basso, sarebbe finalmente avvenuta la svolta.

Ho creduto (anche in considerazione della sbandierata intenzione dell'assessore Mantineo di rendere operative la lontana legge n.22/1986) che il Comune della mia città avrebbe finalmente reso operative le modalità di intervento previste dall’art 3 (segretariato sociale, servizio sociale professionale, assistenza domiciliare centri diurni, centri di accoglienza), valorizzando me e tutti coloro che da quasi tre decenni subiscono un sistema malato ma che, nonostante tutto, ogni giorno vanno avanti per alleviare il disagio degli ultimi.

Da quando lavoro ho visto passare Sindaci, assessori, consiglieri comunali, dirigenti sindacali. Quelli che restano sempre gli stessi sono i funzionari del dipartimento Servizi sociali e, di conseguenza, il funzionamento delle cose che, di fronte ad una riduzione dei fondi, diventa oltremodo deleterio. A tal proposito vorrei che lei, o il suo assessore di riferimento, rispondeste ad una serie di domande o curiosità riguardo alla strana decisione di lasciare tutto come stava da oltre 18 mesi e alla strana determinazione di continuare in regime di proroga a cooperative che avevano acquisito l'appalto solo per un paio di mesi.

Dal 1988 sono passate tante cooperative. Tutte, in un modo o nell’altro, hanno vessato i propri dipendenti facendo loro perdere soldi (TFR accantonato in ditta e mai corrisposto, mancati conguagli etc etc), li hanno sfiancati anche non valorizzandoli, mortificandoli nella loro sensibilità, valorizzando i peggiori ed emarginando chi poteva dare un valore aggiunto al servizio per il prossimo. In questi anni, le suddette cooperative hanno portato voti a destra e a sinistra, hanno ospitato onorevoli in tempo di elezioni e hanno consentito l'ascesa di consiglieri comunali super dotati e iperattivi. Comprendo che loro non abbiano voluto cambiare nulla, ma lei che professa di essere salito grazie al voto degli ultimi cosa ha da difendere? L'art 23 della suddetta legge regionale (che il suo assessore professa di conoscere bene) dispone in merito alla gestione: “I servizi socio assistenziali istituiti ai sensi della presente legge sono attuati dai comuni singoli e associati con le seguenti modalità: GESTIONE DIRETTA, CONVENZIONE CON ISTITUZIONI PUBBLICHE e infine con ISTITUZIONI PRIVATE DI ASSISTENZA”.

Io le chiedo, e se mi dà un appuntamento vengo personalmente a parlarne, quale sia il motivo per il quale Lei e il suo Assessore riteniate indispensabile continuare a mantenere il sistema delle cooperative. Ci lavoro da anni e sono convinta che esistono le professionalità per gestire direttamente taluni servizi con esperienza, coscienza e buona volontà. Certo, le mele marce ci sono in ogni contesto, ma basterebbe semplicemente valorizzare chi ha la competenza e la buona volontà di farsi avanti. Partendo dal rendere giustizia a chi sta qui da 26 anni, ha visto passare di tutto e nonostante tutto ci ha sempre creduto. Spero di avere l'occasione di continuare il discorso di presenza, quando riuscirò ad incontrarla”.

Una operatrice dei servizi sociali di Messina