Operatori senza stipendi da quasi un anno e tra i servizi comunali situazione ormai al collasso

Servizi sociali ad un passo dal baratro. Da quelli resi direttamente dal Comune a quelli della legge 328, quindi coperti con fondi regionali, non c’è pace. Oggi sono tornati al Comune alcuni operatori della cooperativa Azione Sociali impiegati nei servizi avviati con la programmazione regionale. Alcuni sono senza stipendi da 11 mesi. Quasi un anno senza un soldo in tasca. Lavorano a supporto dei più piccoli, tra comunità alloggio e assistenza ai minori. Fino ad ora erano rimasti in silenzio ad aspettare, continuando a rendere quei servizi dedicati alle fasce più deboli. Hanno chiesto direttamente al sindaco Accorinti di fare qualcosa perché così non si può più andare avanti. I loro stipendi dipendono dalla Regione e a Palazzo Zanca oggi si è cercato di capire perché si siano bloccate queste risorse. Il primo cittadino ha promesso che nel giro di qualche giorno si sbloccherà almeno una fattura, ma i timori sono tanti perché non è stato chiarito se effettivamente i soldi per questi servizi siano già nella disponibilità del Comune o ancora fermi a Palermo. In ogni caso sarà una soluzione tampone, perché di certo una fattura non allevierà le pene di lavoratori che sono senza stipendi da mesi.

Il fronte dei servizi sociali è però incandescente su tutti i livelli. I servizi comunali sono stati prorogati fino al 31 maggio, ma questo non rappresenta una sicurezza per i lavoratori perché ancora non ci sono soldi. In questo caso tutto è appeso al bilancio di previsione 2015 perché fino a quando non sarò approvato il documento finanziario non arriveranno somme per coprire stipendi e prestazioni. La segretaria della Fp Cgil Clara Crocè non nasconde una forte preoccupazione per ciò che potrebbe succedere da qui alle prossime settimane. I lavoratori sono stanchi, esasperati. Ci sono casi estremamente gravi, come nel trasporto e assistenza igienico sanitaria nelle scuole materne elementari e medie inferiori di competenza del Comune di Messina. La coop Progetto Vita che gestisce il servizio è riuscita a pagare solo a una parte dei lavoratori lo stipendio di febbraio e per scegliere a chi dare lo stipendio si è arrivati a dover certificare le situazioni di maggiore bisogno. “Qua non si tratta più di pagare bollette e mutui, ci sono persone che non sanno neanche più come pagare le cure sanitarie. E’ inaccettabile” racconta la sindacalista Crocè.

Tutte le altre cooperative ad oggi hanno pagato fino allo stipendio di febbraio e la tredicesima, sono fermi a gennaio invece i lavoratori della coop Orsa. Il Comune ha pagato le fatture fino ai mesi di ottobre e novembre, tutti i mesi successivi sono state le coop a dover anticipare i soldi, ma adesso anche loro sono allo stremo delle forze perché senza pagamenti dal Comune evidentemente non hanno una capacità economica tale da riuscire a coprire i buchi lasciati da Palazzo Zanca.

Un settore che soffre sotto il profilo occupazionale e che rischia di soffrire ancor di più nella qualità dei servizi resi perché gli operatori non ce la fanno più. E ancora una volta a pagarne le conseguenze potrebbero essere le fasce deboli della popolazione, anziani, bambini, disabili, a cui i servizi si rivolgono.

Francesca Stornante