Prima notte in catene in attesa degli stipendi

La stanchezza traspare dai loro occhi, la determinazione e la certezza di andare avanti è nelle loro parole. Mario Buzzai, Franco Bertuccelli, Enzo De Salvo e Domenico Muratore da ieri pomeriggio sono incatenati per chiedere solo quello che sarebbe il diritto sacrosanto di ogni lavoratore: gli stipendi. Hanno trascorso la notte sulle scale di Palazzo Zanca, oggi insieme a loro anche tanti altri colleghi, tutti lavoratori delle cooperative Faro 85 e Nuova Presenza. Sono intenzionati a restare davanti i cancelli, incatenati, fino a quando non vedranno i soldi che aspettano da mesi direttamente sui loro conti corrente. Nel frattempo continueranno ad assicurare i servizi ad anziani, disabili, all’istituto Don Orione, perché per protestare hanno scelto di chiedere un periodo di ferie o di aspettativa per non far pagare ancor di più ai deboli una situazione ormai insostenibile. Senza sigle sindacali, senza bandiere, si sono costituiti in un movimento spontaneo e si rivolgono ai colleghi di tutte le cooperative che in questo momento sono nella stessa condizione. Un momento di caos per i servizi sociali con fatture ferme in Ragioneria altre già liquidate alle cooperative che però ritardano i pagamenti, procedimenti bloccati per Durc irregolari e problemi con l’Inps, scarsa volontà politica di arginare quello che ormai è un vero dramma. Sono padri di famiglia e lavoratori che si sentono umiliati a dover trascorrere la notte davanti ad un Palazzo per ottenere una volta per tutte verità e chiarezza. Non credono più alle promesse, neanche a quelle dei sindacati che nelle battaglie di questi mesi sono sempre stati in prima linea ma che evidentemente non sono riusciti a sfondare il muro troppo alto che anni di disinteresse e cattiva gestione hanno prodotto. Andranno avanti a oltranza per una battaglia che è di centinaia di lavoratori del comparto sociale. Oggi hanno saputo che la Faro 85 sta pagando gli stipendi dei lavoratori del Sad. Quelli del Don Orione invece sono fermi allo stipendio di luglio nonostante la cooperativa abbia già avuto la fattura di agosto. In ogni caso non si accontenteranno di un solo salario. Dopo sei, sette mesi di ritardo, ricevere uno stipendio suona quasi come una beffa, raccontano dagli scalini di Palazzo Zanca. Si chiedono perché il Comune abbia concesso delle proroghe a cooperative che non erano in regola e invece adesso crei problemi solo per i loro stipendi. E pensano anche alla trattativa di ieri che ha trasferito il servizio di trasporto disabili ad una nuova cooperativa dopo la rinuncia alla proroga della Nuova Presenza. “Con un ribasso del 20% ci saranno meno soldi e dunque meno servizi e pagare saremo sempre noi lavoratori e i nostri assistiti”.

Sulla vicenda è intervenuta la segretaria della Funzione Pubblica della Cgil Clara Crocè che spiega che soltanto oggi è stata completata la procedura per la regolarizzazione del Durc alle cooperative Nuova Presenza e Nuove Solidarietà, mentre le fatture saranno liquidate soltanto dal prossimo lunedì. “I lavoratori e le loro famiglie non possono più aspettare, probabilmente molti non hanno la consapevolezza del carico di disperazione di centinaia di famiglie. Chiediamo all`Amministrazione di fare presto altrimenti sarà inevitabile il fermo dei lavoratori”.

La segretaria parla anche della vicenda dei lavoratori del servizio trasporto ai centri riabilitativi che dalla cooperativa Nuova Presenza alla cooperativa Cesim. “Nonostante la gara appena espletata i lavoratori rimangono ancora nel limbo, ancora una volta pastoie burocratiche (applicazione della legge fornero) impediscono di fatto il passaggio dei lavoratori. Domani ci sarà una riunione presso la sede della cooperativa per cercare una soluzione che possa consentire l’assunzione dei lavoratori e l`immediata ripresa del delicato servizio. Come dire al peggio non c’e mai fine” conclude la sindacalista. (Francesca Stornante)