Senza stipendi da 1 anno, i lavoratori della Comunità solidale chiedono l’intervento di Accorinti

Nel calderone dei problemi che riguardano i servizi sociali ci sono anche aspetti di cui in questi mesi si è parlato poco o nulla. Ci sono ad esempio realtà come le comunità alloggio, sempre gestite dalle cooperative, che offrono servizi indispensabili e molto delicati, come l’assistenza a persone affette da disturbi psichiatrici.

Una di queste è la comunità “Solidale” di viale Regina Elena, gestita dalla cooperativa Nuove Solidarietà, una Rsa, residenza sanitaria assistenziale, che conta otto lavoratori che da quasi un anno sono senza stipendi. Non ce la fanno più ad andare avanti, sono tutti giovani ma con grande esperienza alle spalle, sono consapevoli della difficoltà e della delicatezza del lavoro che svolgono ogni giorno accanto a persone che soffrono disturbi psichiatrici e per questo hanno cercato fino ad oggi di resistere. Spiegano che il servizio che offrono non può in alcun modo essere interrotto proprio perché non possono abbandonare i loro assistiti. Ecco perché sono andati a chiedere l’intervento del Sindaco Renato Accorinti.

Accompagnati dalla segretaria della Fp Cgil Clara Crocè hanno incontrato il primo cittadino raccontando il lavoro che svolgono e le immani difficoltà di questi mesi. La segretaria Crocè ha chiesto al Sindaco di avviare immediatamente delle verifiche all’interno di questa struttura e delle altre che si occupano di servizi di questo genere.

“Dobbiamo capire che fine fanno i soldi che il Comune paga alle cooperative per questi servizi. Nuove Solidarietà ha incassato fatture fino al mese di marzo 2013, il Comune paga circa 2.400 euro mensili per ogni assistito presente nella struttura. I lavoratori però nel frattempo sono senza stipendi da mesi. Vogliamo risposte certe”.

Risposte che per gli otto lavoratori significano soprattutto stipendi e possibilità di andare avanti con più serenità.

Francesca Stornante