Sospesa l’assistenza domiciliare ai disabili gravi. Carreri: “E’ vergognoso”

"Ancora una volta dalla parte degli ultimi… ma solo a parole, i fatti dicono che quest'Amministrazione continua a vessare i deboli con azioni che altrove sarebbero state bollate come reazionarie e prive di umanità. Chiediamo ufficialmente al Sindaco di chiedere scusa a coloro che si sono visti privati, prima di un servizio indispensabile e successivamente "intimiditi" con la richiesta di compartecipazione retroattiva ai costi del servizio". Così il capogruppo di Sicilia Futura Nino Carreri, in merito alla questione del mancato ripristino del servizio di assistenza domiciliare ai disabili gravi nonché alle richieste di compartecipazione retroattive.

Nei giorni scorsi l’Autorità Garante per i diritti delle persone disabili della Regione Siciliana è intervenuta per segnalare al Presidente della Regione Sicilia ed all’Assessorato Regionale alla Famiglia, alcune delle iniziative portate avanti dall’amministrazione Accorinti finalizzate alla INTERRUZIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE A DISABILI GRAVI E GRAVISSIMI.

“L’ Autorità Garante- ricorda Carreri- precisa che il Comune di Messina è il terzo comune siciliano per popolazione e che per una manifesta illogicità e per una erronea applicazione dei regolamenti degli enti locali sul tema della compartecipazione (in presenza di un vuoto normativo regionale che si trascina da anni) rischia di diventare l’unico comune in Sicilia a tagliare un cosi importante servizio”.

Carreri evidenzia come l’Assessorato Regionale alla Famiglia abbia istituito un tavolo tecnico per colmare il vuoto normativo e come sia inaccettabile che la ripresa del servizio sia subordinata al pagamento di spettanze arretrate di compartecipazione basati per altro su calcoli non sorretti da alcun fondamento giuridico. In tutta la Sicilia inoltre il servizio è giustamente e regolarmente reso nelle more di un riordino normativo regionale.

Chiedo al sindaco di sapere quali iniziative intenda intraprendere per verificare quanto accaduto, ripristinare il servizio e annullare le richieste di compartecipazione retroattive anche alla luce della sentenza dell’8 Settembre 2016 del TAR Lombardia. E se non intenda il Sig. Sindaco fornire alla platea degli utenti disabili gravi, categoria annoverata tra “gli ultimi”, unitamente alle scuse, ogni informazione in merito alla ripresa delle attività.