“Stipendi o protesta”, i sindacati lanciano l’ultimatum

I sindacati lanciano l’ultimatum: se entro domani non saranno pagati gli stipendi ai lavoratori dei servizi sociali, venerdì scatterà la protesta. E’ quasi trascorsa una settimana da quella che era sembrata la fine dell’incubo per centinaia di operatori delle cooperative che per conto del Comune si occupano di dare aiuto e assistenza ad anziani, bambini e disabilili. Ma le rassicurazioni che venerdì mattina erano arrivate dal Dipartimento Servizi Sociali non si sono ancora trasformate in fatti concreti. Sul fronte proroghe è stato tutto confermato e le attività sono andate avanti. La nota dolente sono gli stipendi.

I lavoratori vantano dai sette ai tre mesi di stipendi arretrati, venerdì stesso era stato garantito che il Comune avrebbe immediatamente liquidato almeno una fattura alle cooperative che da mesi non pagano i lavoratori che però, nel frattempo, non hanno mai interrotto i servizi. I segretari delle Funzioni Pubbliche di Cgil e Uil, Clara Crocè e Giuseppe Calapai oggi hanno ribadito la richiesta di pagamento immediato per questi dipendenti che ormai da mesi sono praticamente ridotti alla fame.

“E’ allucinante, da giorni sindacati e lavoratori fanno la spola tra il Dipartimento ai Servizi Sociali e la Ragioneria Generale di Palazzo Zanca per chiedere a che punto sono le procedure, ma a tutt’oggi centinaia di operatori sono senza alcun mezzo di sussistenza” dicono i segretari.

La protesta sembra praticamente dietro l’angolo, a meno che non arrivi il miracolo. Anche la Funzione Pubblica della Cisl si prepara a scendere in piazza a manifestare se non arriveranno buone nuove. Intanto domani i lavoratori torneranno a chiedere notizie sia a Palazzo Satellite, sede del dipartimento, sia al Comune. Vogliono avere chiarezza e capire perchè in questi giorni è rimasto tutto fermo, vogliono sapere quanto ancora dovranno attendere per avere ciò che spetta loro di diritto, vorrebbero non dover tornare a manifestare per avere gli stipendi. Ma ancora una volta sono pronti a farlo perchè non ce la fanno più. (Francesca Stornante)