L’Ato3 stronca Messinambiente: “il Comune non paghi le fatture e avvii un’indagine”

Sulla scorta dei controlli e delle verifiche effettuati dal 1 luglio al 31 agosto si è potuto riscontrare un grave peggioramento del servizio affidato a Messinambiente rispetto a quanto già esposto il 15 luglio. Il servizio non è stato reso secondo la consistenza e modalità della perizia approvata e finanziata”. Si apre così la nota firmata dall’ingegnere dell’Ato 3 Benedetto Aliberti che, su richiesta del Dipartimento Sanità del Comune e in virtù del protocollo d’intesa che lega l’Ato a Palazzo Zanca, ha messo nero su bianco tutte le inefficienze riscontrate nel servizio che svolge Messinambiente. Inefficienze che proprio durante i mesi di luglio e agosto erano sotto gli occhi di tutti, vista l’emergenza rifiuti che non ha tenuto sotto scacco la città per tutta l’estate.

In realtà questa è una delle tante note che in questi ultimi giorni si sono inviati l’Ato3 e il Dipartimento Sanità del Comue. In particolare il 2 settembre da Palazzo Zanca si chiedeva apposita relazione dell’Ato per procede al pagamento di due fatture in favore di Messinambiente per il periodo luglio-agosto. Il 3 settembre Aliberti rispondeva puntualizzando la mancanza di presupposti al pagamento delle fatture di Messinambiente per mancata resa del servizio nei termini contrattuali. Il 4 settembre il Dipartimento chiedeva ulteriormente la quantificazione dei disservizi paventando grave danno all'Ente, e conseguenti rischi per l'ambiente, in caso di mancato pagamento delle fatture. Il giorno successivo Aliberti rispondeva continuando a rappresentare la mancanza di presupposti al pagamento sollecitando una improcrastinabile indagine interna alla Messinambiente volta all'accertamento dei disservizi riscontrati.

Durissimo, infatti, il responso dell’Ato3, secondo cui Messinambiente non dovrebbe ricevere neanche un centesimo per gli ultimi due mesi di lavoro: “Stante il permanere della grave situazione igienico-sanitaria, per effetto del mancato espletamento del servizio, il cui grado di realizzazione non ha raggiunto nemmeno il minimo indispensabile da assicurarsi in caso di emergenza sanitaria o di sciopero delle maestranze, è parere della scrivente Area Tecnica di non procedere, neppure in acconto, alla liquidazione di quanto richiesto da Messinambiente”.

Per il “controllore” Ato3 non ci dovrebbero essere soldi, e saranno a breve quantificate le penali, poiché il servizio reso è stato ben al di sotto dei limiti della decenza, per Aliberti però questo non basta, ed è anzi necessario che il Comune avvii un’indagine interna per accertare le gravi disfunzioni che si sono verificate. Indagine che, secondo l’Ato3, risulta improcrastinabile anche per un altro motivo: le dichiarazioni del liquidatore Alessio Ciacci sui numeri e i costi gonfiati del passato.

Una posizione durissima che di certo non giova a migliorare i rapporti sempre tesissimi tra le due società che si occupano di rifiuti. Soprattutto in questa fase, in cui c’è in ballo un decreto ingiuntivo e un pignoramento da 6 milioni di euro di Messinambiente nei confronti dell’Ato. E’ sotto gli occhi di tutti che in questi due mesi la situazione rifiuti è stata gravissima, una delle peggiori emergenze degli ultimi tempi. E’ anche vero però che mai come in questa fase Messinambiente non può neanche sperare nell’ipotesi che l’Ato decida di chiudere un occhio. Il braccio di ferro si consuma a suon di note e relazioni durissime che potrebbero bloccare i pagamenti del Comune a Messinambiente. Del resto, con il pignoramento, al momento anche l’Ato ha tutti i fondi bloccati e non può pagare neanche gli stipendi.

Aliberti è convinto che se i servizi non vengono resi non devono essere pagati e dunque, visto lo stato attuale, il Comune non ha obblighi. La pensano allo stesso modo i consiglieri Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni che ieri avevano provato a inserire nel regolamento Iuc la riduzione del 40% della tassa sui rifiuti in caso di mancato svolgimento del servizio. Un modo per andare incontro alle esigenze e alle giuste lamentele dei cittadini che si trovano a pagare prezzi altissimi per servizi spesso inesistenti. L’aula però ha votato contro questa proposta, portando Zuccarello e Sindoni a non approvare l’intero regolamento Iuc per il semplice motivo che sembrava solo una copia della tanto contestata Tares.

Intanto, sempre a proposito di servizi che non funzionano, oggi sono arrivate diverse segnalazioni sullo stato in cui si trova l’isola ecologica di Gravitelli e sul fatto che questa mattina alle 8 ci fossero i cancelli chiusi, nonostante l’orario di apertura è fissato dalle 7 alle 19. I cittadini però intanto pagano.

Francesca Stornante