Sosta in doppia fila. Secondo due vigili se si sta lavorando si può

Stamattina, mercoledì 9 marzo, ore 8,15 circa. Mentre accompagno i miei figli a scuola in macchina, su via Cesare Battisti, poco prima della Casa dello Studente, la circolazione rallenta. Un autocarro adibito al trasporto di autovetture lungo e ampio è parcheggiato in seconda fila. Le macchine riescono a passare a stento sull’unico tratto di strada a disposizione tra il mezzo in sosta irregolare e i cordoli della corsia preferenziale. Passo anch’io l’ostacolo, indignato per l’ennesima prova di inciviltà a cui sono sottoposto, e a pochi metri di distanza vedo due vigili, un uomo e una donna, sistemati all’angolo della Casa dello Studente. Mi sembrano far parte di quelli assunti recentemente. Mi fermo, pieno di speranza, e chiedo di sanzionare l’autocarro in doppia fila. La giustificazione alla loro inerzia è disarmante: “quel signore sta lavorando”. In questo modo, con un’assurda motivazione, i due giovani vigili legittimano ciò che non è consentito e lasciano che continui a perpetrarsi l’irregolarità, il sopruso di ostacolare liberamente il transito. D’altra parte – aggiungono i due giovani vigili: “adesso la circolazione è fluida”. Bene, automobilisti messinesi, lasciate pure la vostra macchina in seconda fila, i nuovi vigili sono tolleranti. E’ una buona notizia, tutto continua come prima, con una gestione del traffico schizofrenica, che troppo spesso tollera le angherie degli incivili e, talvolta, forse per farsi perdonare, spacca il capello in quattro sanzionando duramente lievissime irregolarità. Sembra anche confermarsi, tra i nuovi assunti, speriamo non tutti, il ben noto atteggiamento dei vigili. Di fronte alle mie obiezioni, certamente nervose nel vedere l’assurdità di un comportamento ingiustificabile, soprattutto la donna ha assunto un atteggiamento di sufficienza, liquidandomi con il classico “vada, vada” riservato ai rompiscatole di turno. Insomma era come se, ai suoi occhi e a quelli del suo collega, a sbagliare fossi stato io che chiedevo solo il rispetto della legalità, sempre e comunque. Anzi mi hanno detto: “anche lei è posizionato male” guardando la mia macchina che aveva accostato al marciapiede all’angolo, proprio per parlare con loro. Insomma ho rischiato di prenderla io la multa. Benvenuti a Messina, dove tutto è alla rovescia.