Il proprietario della casa abusiva: “E’ accanimento La via di fuga si può fare anche senza demolire”

“E’ giusto fare una via di fuga, sono d’accordo anch’io. Peccato che due anni fa ne abbiano già fatta una non omologata, spendendo a vuoto 113mila euro. Avevo detto al Comune di usare anche il terrazzino davanti a casa mia, che è sul suolo pubblico, per fare un tornante e ridurre la pendenza, ma non mi hanno ascoltato. La nuova strada può essere fatta senza toccare la casa”. Torna a parlare Pietro Pandolfino, nel giorno in cui è riuscito ancora una volta ad evitare la demolizione della sua casa abusiva di via Puntale Arena, nel bel mezzo del collegamento con la via San Corrado di Gravitelli. Tra quindici giorni, però, le ruspe sono pronte a tornare.

“Ci sono tante case abusive in posizioni pericolose – prosegue –, non si capisce perché si siano fissati con la mia che invece non dà nessun fastidio. Sulla corsia laterale del viale Giostra, ad esempio, sono presenti alcune casette che costringono i pedoni a spostarsi nella grande carreggiata centrale ed infatti quattro mesi fa proprio lì c’è stato un incidente mortale. Invece la mia casa è qui da 60 anni ed è l’unico posto in cui posso abitare. Un anno fa mi hanno tagliato la luce e sono costretto a usare un gruppo elettrogeno. Ho anche un figlio minorenne e, per lavarci, tutta la mia famiglia deve ogni volta spostarsi a casa di alcuni parenti”.

Ma cosa succederà da qui ai prossimi 15 giorni? “Sto denunciando tutti – risponde Pandolfino – a partire dal sindaco. Se riesco a fermarli e a restare in casa, bene, viceversa sarò costretto ad andare a vivere da parenti. Possono anche demolire la casa, ma almeno mi devono garantire un alloggio alternativo perché stanno intervenendo in parte su terreno privato. Poi un giudice dirà che con quella rampa sono stati spesi soldi inutilmente. E non credano che dopo la demolizione sarà immediato realizzare una strada, perché da lì passano anche le tubazioni dell’acquedotto”.

Un ultimo sfogo, infine, sull’aspetto penale: “Mi stanno facendo spendere tanti soldi per difendermi non solo in sede civile ma anche in sede penale, accusandomi di abusivismo. Ma ho prodotto certificati di residenza in quella casa risalenti al 1958 e io sono nato l’anno prima. Mica posso averla costruita io. Lì una strada non c’è mai stata, era solo una mulattiera…”.

(Marco Ipsale)