Parrocchia di Torre Faro ‘cacciata’ dall’Istituto Marino di Mortelle. “Non ce ne andiamo”

“Caro Renato, noi non siamo i ragazzi del Pinelli. Siamo i gruppi associativi della parrocchia di Torre Faro, cacciati dall’Istituto Marino di Mortelle”.

Inizia così, senza mezzi termini, la lettera indirizzata al neo Sindaco Renato Accorinti, firmata in calce dal Gruppo di coordinamento Parrocchiale per l’Istituto Marino di Mortelle.

Una questione che sembrerebbe coinvolgere ancora, dopo la vicenda Stu-Tirone, proprio l’Ufficio Programmi Complessi presieduto fino a qualche giorno fa dall’ing. Mario Pizzino.

La storia dell’Istituto Marino di Mortelle prende avvio nel 2011, quando l’Amministrazione Comunale stabilisce di concedere quegli spazi ad alcune Associazioni (Ist. Antonello, Anffas e Parrocchia di Torre Faro) per lo svolgimento di attività socio-assistenziali senza scopo di lucro.

“Attività sportive, per gli anziani, per i bambini con organizzazione grest, incontri di formazione religiosa con vari gruppi di preghiera”, scrivono i rappresentanti della parrocchia in una nota. Attività parecchio onerose – precisano – dal momento che il comune non ha mai sostenuto alcuna spesa né ha mai atteso ai suoi oneri di manutenzione, guardiana e pulizia.

“Non è stato un periodo facile, ciò nonostante abbiamo svolto quanto programmato – hanno continuato i rappresentanti – anche quando l’Istituto Antonello abbandonava i locali (2011) e l’Anffas iniziava ad utilizzarli sempre con minor presenza”.

La situazione, però, degenera il 6 maggio 2013, data in cui scade il protocollo d’intesa attraverso cui quei locali venivano affidati alle tre Associazioni.

“Il mese successivo veniamo a sapere che, a breve, si sarebbero svolti i lavori di ristrutturazione e qualche giorno dopo, parlando direttamente con il Presidente Anffas Siracusano, veniamo intimati ad abbandonare i locali, in quanto il Dirigente per le Attività Sociali aveva stabilito di affidare proprio all’Anfass l’utilizzo degli spazi”.

Il 9 luglio al Parroco di Torre Faro, mons. Mario Aiello, viene fatto divieto assoluto di accesso all’Istituto Marino.

“Ci diventa incomprensibile un tale atteggiamento nei nostri confronti. Non è nostra intenzione abbandonare i locali e le attività che in esso si svolgono.

Noi non faremo barricate, ma non intendiamo che la realtà di Torre Faro venga emarginata”, si legge tondo e chiaro nella lettera.

“Caro Renato, auspichiamo che le iniziative assunte nei nostri confronti non siano quelle della tua Amministrazione, che parte dal basso, ma forse di qualche Dirigente in via del tutto autonoma, che vorrai approfondire nel contenuto e che, appena puoi, forse potrai fissare quell’appuntamento con il nostro Parroco che non è un frequentatore di Palazzi”.

E nella speranza di un incontro chiarificatore, la Parrocchia tiene inoltre a sottolineare che la situazione ha già generato malesseri.

Allo stato attuale, infatti, i locali della canonica sono in fase di ristrutturazione e, venendo meno anche quelli dell’Istituto Marino, tanti anziani, tanti gruppi di preghiera e tantissimi giovani non avrebbero più un luogo di incontro ed aggregazione.

“Quest’anno abbiamo evitato di organizzare il Grest e 100 bambini non hanno un posto dove andare, dove ritrovarsi”.

Veronica Crocitti