Occupazione La Farina. Una mattinata nera per la comunità scolastica

Non proprio una giornata tranquilla per il Liceo La Farina e la sua comunità. L'occupazione, in corso da giovedì, si è conclusa bruscamente questa mattina, circa alle 6:30 – 7 del mattino, quando il reparto Digos della Polizia di Stato, sotto provvedimento del Questore Cucchiara, ha sgomberato l'istituto facendo uscire i ragazzi presenti all'interno e provvedendo all'identificazione.

Un sabato nero che, secondo quanto riportano gli studenti, è cominciato in maniera decisamente strana già prima dell'intervento delle forze dell'ordine: ignoti, infatti, si sarebbero introdotti nella struttura dalla porta laterale della palestra, chiusa unicamente con una corda. Il legaccio sarebbe stato tagliato e diversi individui sarebbero entrati spargendo un estintore per i corridoi, probabilmente portato dagli stessi intrusi, visto che gli strumenti di sicurezza del Liceo erano stati nascosti dagli stessi ragazzi per evitare proprio danni del genere. Le manichette dei punti d'emergenza in caso d'incendio, a quanto pare, sono state poi tolte dai loro contenitori e lasciate fuori, chissà con quale intento. Poco dopo, come la cronaca riporta, gli agenti sono intervenuti per far uscire i 13 giovani presenti.

Gli occupanti sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria. Gli studenti hanno alzato la voce per esprimere il loro dispiacere nei confronti di un atto che non hanno ovviamente condiviso. Il rappresentante d'Istituto del Liceo La Farina Roberto D'Andrea, a tal proposito, ha dichiarato "E' stata mostrata un'immagine totalmente errata dei ragazzi del La Farina, e provvederemo presto a far vedere che la situazione è completamente diversa. Parleremo con i fatti e dimostreremo che l'occupazione è per noi uno strumento, non un gioco". Un intervento interessante è stato anche quello dell'ex studente e Rappresentante d'Istituto del polo di Via Oratorio della Pace, Giuseppe Ialacqua, il quale si è così espresso "La scuola è dialogo, apertura mentale in ogni suo ambito. Una tale violenza non è tollerabile, oggi si è praticamente voltato pagina nel rapporto tra istituzioni e giovani. La scuola dovrebbe insegnare ai ragazzi a rispettare le idee altrui anche se queste non vengono condivise, la democrazia deve essere alla base".

La comunità del La Farina si è stretta, soprattutto sui social, in un grido d'indignazione ed il supporto è arrivato da più parti: il Coordinamento Studentesco "Sempre in lotta" di Messina ha pubblicamente dichiarato "Al marciume di questo sistema, rispondiamo con la continua crescita politica dei giovani studenti che hanno dimostrato con coscienza e determinazione di voler lottare, come testimonia anche la notevole partecipazione ai dibattiti, alle assemblee (terrorismo, liberazione della donna)". Il Comitato "Giovani No Muos" di Messina ha inoltre espresso piena solidarietà.

Claudio Panebianco