Spettacolare “Shelf Cloud” sorvola la costa ionica messinese

Nella tarda serata di martedì, lungo la riviera ionica del messinese, è stato possibile osservare il passaggio di una meravigliosa “Shelf Cloud”, ossia una sorta di grossa “nube a mensola” che rappresenta la parte più avanzante di un temporale, in fase di spostamento. Spesso questo tipo di nube si sviluppa quando una massa di aria calda e molto umida, presente presso il suolo, viene di colpo sollevata dal passaggio dall’aria più fredda e pesante collegata al temporale avanzante. Durante la fase di sollevamento l’aria più calda, scalzata improvvisamente verso l’alto dall’aria più fredda e pesante, tende a raggiungere la quota di condensazione, da qui nasce questa imponente “nube a mensola”. Sovente il transito di una “Shelf Cloud” desta un po’ di impressione visto la particolare forma dell’addensamento nuvoloso, dalla base molto scura e spesso molto vicino al suolo. A volte, come capita di frequente nelle grandi pianure statunitensi, è talmente bassa da sembrare di toccare terra. La “Shelf Cloud” di solito si distende parallelamente alla direzione di propagazione della cella temporalesca, come accaduto proprio nell’episodio di ieri registrato in riva allo stretto. La presenza di questa particolare “nube a mensola” sta ad indicare l’arrivo di un sistema temporalesco di forte intensità, capace di apportare forti rovesci di pioggia, scrosci di grandine e intense fulminazioni. Le precipitazioni non si verificano mai sotto la “Shelf Cloud”, visto che anche se di pochissimo si trova distaccata dal cuore del cumulonembo, ma solo dopo il suo transito.

Al contrario di quanto si possa pensare difficilmente al transito della “nube a mensola” possono prendere vita fenomeni vorticosi di una certa importanza, come trombe d’aria o tornado. Questo perché avanzando assieme ai moti discendenti del temporale (“downburst”) non presenta moti rotatori degni di nota, a parte il caso che l’ha vede inserita in una “Supercella” (sistema temporalesco in rotazione su se stesso) ben organizzata con un debole moto rotatorio alla base dei cumulonembi. Quella che ieri ha investito il messinese ionico si è formata quando una massa d’aria più fredda, in sfondamento da ovest, ha scalzato verso l’alto lo strato d’aria calda e molto umida spinto dagli umidissimi venti di scirocco. Le “Shelf Clouds” sono fenomeni poco frequenti sullo Stretto, ma non così rari. Anzi spesso in questo braccio di mare, fra Scilla e Cariddi, si innescano le condizioni migliori per il loro sviluppo, proprio come avviene sulle grandi praterie nord-americane. La maggior parte delle volte la formazione delle “nubi a mensola” sullo stretto è attribuita al passaggio di un fronte freddo da ovest o nord-ovest, dal basso Tirreno, seguito da aria fredda e umida che si sovrappone sopra uno strato molto caldo e umido, rilasciato da un intensi flusso sciroccale, preesistente nei bassi strati.