La presidenza dell’Autorità portuale è un caso politico. D’Alia: il ministro ci ripensi

Rischia di diventare un caso politico, la presidenza dell’Autorità portuale. Dopo l’indicazione del ministro dei Trasporti Corrado Passera, che ha scelto il nome dell’attuale comandante della Polizia municipale Calogero Ferlisi, il caso ha iniziato a delinearsi con il no, ufficialmente ancora non espresso, del presidente della Regione Raffaele Lombardo, a cui spetta la parola finale. Adesso i contorni si fanno ancora più netti perché a quello di Lombardo si aggiunge un altro no, quello del leader siciliano dell’Udc (e presidente dei senatori centristi) Gianpiero D’Alia, le cui perplessità si estendono, per la verità, anche agli altri nomi fin qui venuti fuori. «Le persone fin qui indicate, tra le quali dovrebbe uscire il nuovo presidente dell’Autorità portuale di Messina – attacca D’Alia – sono assolutamente inadeguate per ricoprire questo incarico. Invitiamo pertanto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, a compiere una scelta ben diversa rispetto ai nomi che circolano». Secondo D’Alia «è necessaria per il rilancio del Porto di Messina, e della città, una professionalità altamente competente e che non sia succube dei “poteri” di Catania e Palermo».

Per D’Alia, evidentemente, non va bene Ferlisi ma non vanno bene nemmeno gli altri nomi indicati da Provincia, Comune di Messina, Camera di Commercio e Comune di San Filippo, Salvatore Leonardi e Antonino Samiani, né quello espresso dal Comune di Milazzo (Tommaso Santapaola) né, ancora, i candidati del Comune di Pace del Mela, lo stesso Turi Leonardi, Fortunato Romano e Leonardo Santoro. Nel frattempo l’Authority è commissariata ed in mano ancora a chi in questi anni l’ha presieduta per lo più “a distanza”, Dario Lo Bosco. Trovare una soluzione, al momento, sembra impresa assai difficile.