Politica

Sicilia. Chinnici vince le presidenziali ma la coalizione nazionale Pd-M5S non esiste più

SICILIA – “E se vincesse Barbara Floridia?” Prima del responso delle presidenziali, non mancavano le preoccupazioni negli iscritti del Partito democratico. Un’eventuale preferenza per l’esponente del Movimento 5Stelle avrebbe messo seriamente in imbarazzo dirigenti e militanti del Pd. La crisi di governo, con la rottura conseguente tra i leader Letta e Conte, pone molti interrogativi sul futuro della coalizione pure in Sicilia. In ogni caso, Caterina Chinnici è stata scelta come candidata progressista alla presidenza della Regione siciliana e i nodi politici, compreso l’allargamento al centro, da Calenda a Più Europa e altre realtà, è un altro tema d’affrontare.

“Queste primarie – ha ammesso la vincitrice – sono avvenute in un clima politico diverso dopo la crisi di governo. Spetterà alle segreterie dei partiti occuparsene. Io, invece, voglio celebrare il senso delle primarie. Un momento d’incontro significativo con i cittadini, i giovani, i lavoratori, amministratori e categorie produttive. Un momento di dialogo e arricchimento”.

Tuttavia, la fragilità della coalizione Pd-M5S non deve far nascondere la debolezza complessiva del centrosinistra e del suo partito principale, che ha bisogno di rafforzarsi. Più che di alleanze verticistiche, il Pd sembra avere bisogno di una svolta nei contenuti e nella comunicazione. In ogni caso, il segretario regionale del Partito democratico, Anthony Barbagallo, rassicura che in Sicilia l’alleanza reggerà e si punta ad allargarla.

Gli iscritti alle primarie 43.020 e c’è un popolo disilluso da riconquistare

I numeri delle primarie, anche per la scelta voluta dai Cinquestelle della consultazione online, risultano contenuti. Il voto nei gazebo ha coinvolto 1400 persone, mentre hanno votato online 30.640. Gli iscritti erano 43020 e si è espresso il 77 per cento degli iscritti. Ricordiamo l’esito: Caterina Chinnici 13.519 (online)+1033 (gazebo), totale: 14.552 (44,77%). Barbara Floridia 10.058+259, totale: 10.317 (31,74%). Claudio Fava: 6977+570, totale 7547 (23,22%). 86 schede bianche online e nei gazebo 2.

La sfida, per il centrosinistra, è quella d’invertire la rotta nei territori, con un maggiore radicamento. La doppia contesa elettorale, nazionale (25 settembre) e regionale in autunno, appare decisiva. C’è un popolo, progressista e non, che appare disilluso e spesso, come dimostrano le sconfitte di Messina e Palermo, si rifugia nell’astensionismo.