Paradossalmente, mentre nei mesi scorsi aveva tentennato a lungo, fino ad annunciare le dimissioni a tempo, quelle del 31 luglio, adesso Lombardo sta pensando di farlo subito.
“Sto pensando se non sia il caso di dimettermi prima del 31, per salvare il voto anticipato da un colpo di Stato, come può definirsi questo commissariamento”. Il giorno dopo la lettera di Monti che al Governatore siciliano ha chiesto certezze sulle dimissioni e sul rischio default per l’isola, Lombardo vede avvicinarsi l’ombra del commissariamento e lo slittamento delle elezioni al 2013 e studia le contromosse.
Il caso Sicilia è in primo piano da quando la Corte dei Conti ha disvelato un quadro di sprechi al limite della decenza e l’Ue ha bloccato i fondi destinati ad una Regione incapace di portare a termine i progetti, dopo aver divorato finanziamenti superiori alle Regioni del nord. Il Presidente della Repubblica Napolitano ha incontrato in tarda mattinata Monti per aver maggiori chiarimenti su quanto reale sia il rischio default che finirebbe con il trascinare l’intera nazione in un tunnel senza uscita.
“La manovra in corso è un modo per mettere sotto i piedi l’Autonomia siciliana. Lo Statuto indica i termini precisi, 90 giorni dalle dimissioni del Presidente per le elezioni”, continua Lombardo che ipotizza una manovra d’accerchiamento volta a far slittare al 2013 le elezioni in modo da consentire a Pdl, Pd e Udc di far quadrare i conti delle alleanze.
In questo caso scatterebbe una sorta di “tutoraggio” da parte del governo romano nei confronti della Sicilia e di Lombardo, che resterebbe con poteri dimezzati in coabitazione con commissari destinati a risanare i conti.
Il 24 luglio Lombardo sarà a Roma, da Monti “Non rischiamo il fallimento, la situazione è critica, ma ci sono i margini per sanarla-spiega -Lo Stato ci deve un miliardo di euro, ci dia quel che ci deve, ed io spiegherò i quello che abbiamo fatto in questi anni per sanare la situazione”.
Nel frattempo fioccano le polemiche, con Formigoni che twitta: “Lombardo è lombardo solo di nome….”, scatenando la reazione del Presidente “Noi abbiamo fatto sacrifici, non andiamo alle Antille nello yacht degli amici…”.
Duri i toni anche di Maroni su facebook: “Avviso a Monti e Napolitano: non pensate di far pagare ancora una volta al nord i debiti della Sicilia! ”
Il terremoto è appena iniziato, ci saranno altre scosse in arrivo, intanto si registrano diverse prese di posizione da parte dei deputati messinesi.
Tuona Formica, Pdl: “ Mentre la Sicilia affonda l’Mpa si appiglia a cavilli per far quello che ha fatto in 4 anni, nomine e occupazione di potere”,scordando che nei primi due il Pdl era consenziente.
Il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca si dimette: “Questo parlamento si è trasformato in miserabile arena nella quale gli stessi compagni di merenda si scontrano per il blocca nomine per impedire a Lombardo le uniche arti di governo nelle quali è maestro”. Il coordinatore siciliano di Fli Carmelo Briguglio definisce la lettera di Monti “Una inelegante quanto palese imbeccata di lobby politiche e industriali che vogliono condizionare il quadro politico in Sicilia e impedire che gli elettori tornino a votare. Una gaffe istituzionale di particolare gravità alla quale il presidente Monti farà bene a porre rimedio”.
Di tutt’altro avviso l’Udc che per voce del coordinatore regionale Gianpiero D’Alia aveva fatto appello nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio per valutare un commissariamento:“Facciamo un plauso a Monti per la sua iniziativa che serve a salvare la Sicilia. Il suo intervento può contribuire a evitare che l’Isola precipiti nel default e consentire di preservare i fondi europei di cui l’intera economia regionale ha bisogno”.
La situazione precipiterà nelle prossime ore ma un dato è bene tenerlo a mente in qualsiasi modo finisca: Lombardo, che di suo ha messo tanto, non ha fatto tutto da solo e soprattutto non lo ha fatto tutto né in un mese, né in un anno. Se l’ufficio di Presidenza ha gli stessi impiegati e dirigenti dell’Office Cabinet di Cameron, se abbiamo il triplo dei forestali della Lombardia, il doppio dei dipendenti pubblici del Piemonte e via sprecando, non li abbiamo assunti in una settimana.
Qualcuno con gli altri governi degli ultimi decenni, ha governato, assunto, chiamato consulenti e precari, nominato esperti e dirigenti, Cda e quant’altro.
Troppo facile adesso fare la parte di Alice nel Paese delle meraviglie.
Rosaria Brancato