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Sicilia, forestali tornano al lavoro: “Impegno della Regione mantenuto”

MESSINA – Tornano oggi, martedì 26 ottobre, al lavoro i forestali siciliani, come concordato giovedì scorso dai sindacati e dall’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla. I forestali saranno impegnati in 70 progetti finanziati con 53 milioni di euro del Po-Fesr da spendere nel biennio 2021/2022.

Ed è solo l’inizio perché infatti seguiranno altri progetti per una spesa finale totale di 110 milioni di euro in tre anni. Giovedì scorso, 21 ottobre, le sigle sindacali Flai, Fai e Uila regionali avevano portato i lavoratori in piazza per chiedere l’avvio immediato al lavoro.

I sindacati: “Impegno mantenuto”

“L’impegno assunto dall’assessore Scilla e dal dirigente generale del dipartimento sviluppo rurale Mario Candore a seguito del presidio – dicono Tonino Russo (Flai-Cgil), Pierluigi Manca (Fai-Cisl) e Nino Marino (Uila-Uil) – è stato mantenuto. Ed è un impegno importante nel momento in cui gli eventi atmosferici flagellano la Sicilia e suggeriscono di pigiare sull’acceleratore degli interventi di messa in sicurezza del territorio e dei piani di rimboschimento.

Le modalità del finanziamento dei progetti aprono inoltre una finestra sul futuro – aggiungono – di un settore che va riformato per essere meglio indirizzato sugli obiettivi di tutela ambientale, valorizzando un lavoro come quello dei forestali che si rivela ogni giorno più essenziale”.

“Adesso dare stabilità ai forestali”

Russo, Manca e Marino rilevano il “senso di dovere e di responsabilità dell’assessore e di tutti i dirigenti del dipartimento che hanno determinato le condizioni per  riammettere subito i forestali al lavoro. Riteniamo questo un fatto importante, nel rispetto delle norme di settore – sostengono –  auspicando che nessun lavoratore perda giornate di lavoro per altre cause.  

Dopo avere messo in sicurezza le giornate di lavoro per l’anno 2021, il nostro impegno – concludono i segretari di Flai, Fai e Uila – si concentrerà sulla riforma del settore, attesa ormai da troppi anni. Un riforma che deve dare stabilità a un lavoro oggi quanto mai importante come quello dei forestali e consentire un progetto di valorizzazione e tutela ambientale di ampio respiro in grado anche di generare nuove opportunità di sviluppo e nuova occupazione”.