A.A.A. cercasi candidato-sindaco, possibilmente giusto

Non si era mai vista una campagna elettorale come questa con i partiti tradizionali alla disperata ricerca di un candidato che non sia “tradizionale”. Se non lo trovano c’è il rischio che il governatore Crocetta rinvii le elezioni a fine agosto così che dietro la Vara ci saranno i leader dei partiti a tirare la corda pur di avere l’illuminazione sul nome giusto. Sia nel centro-destra che nel centro-sinistra l’imperativo è trovare uno che non ha niente a che fare con loro, uno che gli elettori non possano riconoscerlo come “vecchia politica” e ci caschino come allocchi. Tutti, Garofalo, Germanà, D’Alia, Genovese, Picciolo, Crocetta, Lo Monte, sono con la mappa geografica di Messina in mano per cercare “la società civile” e si domandano l’un l’altro “ma non era all’incrocio tra la via Nino Bixio e la via Giordano Bruno?”, no replica Ardizzone “ma che dici è una parallela di Piazza Cairoli” e Pippo Previti che insieme all’inseparabile Nino Principato ha scoperto la prima residenza di Dante a Camaro, insiste che per trovare la società civile occorre utilizzare la tangenziale: “Non dobbiamo più prendere vie traverse”. Negli ultimi giorni, ossessionati dalla data dei comizi elettorali hanno preso l’elenco telefonico per cercare un candidato “vergine” ma di prestigio. Pare che siano ancora alla lettera “C”, senza alcun risultato. Li hanno visti vagare di notte, con barba e baffi finti, nelle zone di ritrovo della città perché il vero candidato ideale della società civile è anche giovane, oppure fa volontariato per recuperare le “nuove generazioni sbandate”. Qualcuno ha persino rischiato l’arresto per pedofilia perché li avvicinava uno per uno chiedendo “Se ti do l’assessorato ai lavori pubblici vieni con noi?”. Un disastro. Non si sa chi poi ha detto loro che i veri rappresentanti della società civile sono i presidenti e i vice presidenti nonché gli ex presidenti (non importa quanto ex indietro nel tempo) degli Ordini professionali. Non importa di quale ordine, purchè abbia un albo, un elenco, ci si arrivi sostenendo un esame e si abbia un certo contegno ed una certa competenza. Hanno setacciato gli albi di tutti gli ordini professionali: commercialisti, avvocati (i più gettonati, sono andati a pescare anche Francesco Marullo di Condojanni che al Comune invece che in bici come Accorinti ci andrebbe in carrozza trainata da 16 cavalli bianchi),ingegneri, giornalisti, architetti. Sembra che i farmacisti, i fiorai, i panificatori, offesi di essere stati ignorati come categoria produttiva abbiano già spedito gli elenchi alle segreterie di partito con richiesta ufficiale di scuse. Io non mi sento più sicura se il mio sindaco è giornalista e lo voto perché sono giornalista o se è avvocato perché così vinciamo tutte le cause. Mi sento più sicura se il sindaco che voto almeno ha un programma, una vaga idea di programma. Già perché la ricerca al candidato-sindaco è diventata una barzelletta, sembrano tutti aver scordato quel dettaglio che è il PROGRAMMA, un barlume di programma purchè ci sia scritto sopra: ecco come vorremmo far rinascere Messina. Invece no, i partiti cercano un candidato di prestigio nudo, perché il vestito glielo vogliono mettere dopo e non importa se quello fino a un minuto prima era appassionato di giardinaggio e di Ponte non gliene poteva fregare di meno, se adora Pirandello e non sa leggere un Bilancio. Basta che sia un fantastico esponente della società civile al quale due settimane prima delle amministrative appiccicargli addosso il vestito giusto e gli assessori che hanno deciso loro. Il centro-sinistra poi con questa farsa delle primarie è diventato il miglior direttore di marketing del centro-destra. Questo continuo e ridicolo slittamento delle primarie, della data per la consegna delle firme (e delle motivazioni talmente contraddittorie da far pensare che davvero prendono gli elettori per idioti) questo continuo tentativo di boicottaggio è la migliore campagna elettorale per il centro-destra, un po’ come ha fatto Bersani. Questo snobismo nei confronti delle primarie è simile ai pranzi delle feste in famiglia con i “grandi” in un tavolo con le portate migliori e il vino e i “piccoli” nel tavolino in un angolo e la coca cola. Il centro-destra messinese, impegnato nella stessa ricerca del candidato ideale ma senza le primarie, non deve muovere un dito perché stanno facendo tutto gli avversari. Io, se fossi in Grioli, Quero, Calabrò, un po’ mi offenderei, perché mentre i tre Pd sono candidati e ne hanno tutti i titoli, i leader dicono “ok, e primarie ve le facciamo fare così non scocciate più, però nel frattempo cerchiamo uno migliore di voi sul quale dirottiamo i voti”. Se poi il candidato migliore non ha la benché minima opinione sulle unioni di fatto, sulle cooperative dei servizi sociali, non importa, perché dopo che avrà vinto le primarie (il 14 aprile a meno di due mesi dalle elezioni) gli si regala il manuale con gli slogan. Gli unici coerenti sono stati gli ex An del gruppo Buzzanca-Nania, che hanno detto: “Noi siamo questi, siamo sempre stati questi e questi resteremo. Non ci vergogniamo di noi e il nostro candidato è Gianfranco Scoglio che è stato amministratore e quindi sapete già come opera”. Gli altri stanno facendo come la più bella della classe con la puzza sotto il naso che cerca fidanzato negli altri Istituti salvo poi scegliere il compagnetto di classe che l’ha aspettata fedele. Paulo Coelho nell’Alchimista racconta la storia di un pastorello che cerca il tesoro in tutto il Paese ma non lo trova. Torna a casa e scopre che il tesoro era sotto il sicomoro del suo giardino. Il viaggio gli è servito per imparare a guardare con altri occhi e soprattutto sotto i suoi occhi, con umiltà.

Come canterebbe Enzo Jannacci se fosse e Messina: quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire, oh yes, ma quelli, quelli che siamo dentro alla merda fin qui, oh yes. Il guaio è che ci sono pure “quelli che non l’hanno vista e ci finiscono sopra, oh, yes. Oh, yes.

Rosaria Brancato