Chiofalo risponde alle polemiche: “Sono un capro espiatorio, ma cammino a testa alta”.

“Mi sono dimesso per garantire l’unità del partito ed agevolarla”. Si sfoga Salvatore Chiofalo, il Segretario Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà che ha presentato le dimissioni nell’assemblea del 4 luglio scorso. Amareggiato dagli strascichi delle polemiche che ancora in questi giorni fanno sentire la loro eco, Salvatore Chiofalo mette i puntini sulle “i” circa la sfiducia votata da una parte dei circoli della Provincia che, sottolinea, non ha niente a che fare con la sua decisione di dimettersi. “La fiducia chiesta dall’assemblea autoconvocata il 16 giugno. è stata rigettata dal collegio di garanzia regionale, solo dopo mi sono dimesso. La riunione, infatti, non è stata fatta secondo le regole. Noi siamo un partito, le norme vanno rispettate da tutti”. Commenta l’ex segretario provinciale e a tal proposito fornisce i documenti che legittimano le sue affermazioni.

La risposta del Presidente del Collegio di Garanzia Regionale al suo ricorso contro la mozione di sfiducia è stata, infatti, la seguente:“Visto lo Statuto Nazionale del Partito e il Regolamento regionale di SEL-Sicilia, in particolare per quanto riguarda le norme per l'autoconvocazione dell'assemblea e per le procedure di “sfiducia” del coordinatore Provinciale Non potendo procede a verifica puntuale, alla luce anche delle dichiarazioni pervenute in forma scritta al Collegio, delle modalità di convocazione dell'assemblea provinciale autoconvocata di Messina si considerano nulle le disposizioni finali dell'assemblea stessa, e al contempo si raccomanda che venga effettuata puntuale verifica della composizione dell'assemblea stessa in particolare per quanto riguarda l’effettiva adesione al Partito dei componenti e l’effettiva costituzione dei circoli territoriali e tematici e, quindi, della presenza dei coordinatori degli stessi dentro l'assemblea provinciale stessa”. Un rigetto preceduto dalla premessa che le questioni affrontate erano di carattere formale e non entravano nel merito delle problematiche politiche e seguito dalla precisazione che: “Resta salva la legittimità dello strumento dell'autoconvocazione e della mozione di sfiducia, nelle modalità stabilite dallo statuto nazionale e dal regolamento regionale. Pertanto nulla osta alla possibilità di procedere di conseguenza riproponendo la mozione di sfiducia o in autoconvocazione o in presenza di convocazione stabilita dal coordinatore provinciale “. Gli strappi alle regole dettate dallo statuto, contestate all’assemblea del 16 nel ricorso presentato da Chiofalo e sottoscritto da altri 24 membri, tra attivisti ed esponenti del gruppo dirigente di Sinistra Ecologia e Libertà, riguarderebbero la mancata presentazione della sfiducia stessa e delle sue motivazioni nell’atto di convocazione dell’assemblea, l’aver dato per dimissionario Giuseppe Aldo Parisi, che invece “non si è dimesso dall’assemblea ma solo dal coordinamento provinciale”, ed altre mancanze circa le norme stabilite dallo statuto del partito.

Considerate nulle le conseguenze dell’assemblea e dimessosi lo stesso dal suo ruolo di Segretario Provinciale, Salvatore Chiofalo risponde, però, alle accuse che gli sono state mosse in questi mesi, soprattutto a quelle del verticismo e della mancanza di dialogo all’interno del partito: “ In tre anni che sono stato coordinatore ho proposto più volte delle riunioni con gli iscritti, ma quelli del Matteo Cucinotta non sono mai venuti. Sfuggire al confronto per poi criticare a mezzo stampa non è bello. Sarebbe ora di smetterla con le polemiche”. E sottolineando come nella zona tirrenica non si registrano i problemi lamentati dai circoli di Messina e della ionica, Chiofalo, dall’alto della sua esperienza di amministrazione e non solo di opposizione, avendo ricoperto per dieci anni la carica di sindaco nel Comune di Falcone ed essendo stato consigliere comunale a Furnari, si dichiara sereno e con la coscienza pulita. “Cammino a testa alta” – afferma – “Sono arrivato primo alle primarie, penso di avere un minimo di riconoscimento anche da parte della gente, sono un modesto proletario, se vengo votato è perché gli elettori pensano che lo merito. Mi sono dimesso, ma non scappo e non fuggo. È come se la maggior parte della gente abbia bisogno di cercare per forza un capro espiatorio. Ad esempio, mi contestano il fatto che Ialacqua non è stato candidato alle regionali, quando lo stesso coordinamento regionale faceva notare che mancavano candidati della zona ionica e c’era anche il problema delle quote di genere”. Come dire: se sei brutto ti tirano le pietre, se sei bello…anche.

Chiofalo incassa, però, la lode del deputato e coordinatore regionale Eramo Palazzotto, che il giorno dopo le sue dimissioni ha dichiarato in una nota: “Rimane una risorsa preziosa per il partito messinese e il suo gesto é dimostrazione di grande generosità e senso di responsabilità che tutti i gruppi dirigenti dovrebbero sempre avere".

In merito alle promesse di collaborazione con la giunta Accorinti piovute in questi giorni da parte di diversi membri del partito di Vendola, Chiofalo, commenta: “Se vogliamo fare parte integrante della nuova giunta messinese riuniamoci e decidiamo. Funziona così in un partito, ma molti evidentemente non lo capiscono. Vorrei fare notare che anche con la sconfitta di Felice Calabrò, Sel ha guadagnato un presidente di quartiere – Santino Morabito alla V circoscrizione- mi sembra sia comunque un risultato ma nessuno dice niente. Si parla solo di sconfitta. Troppa gente prende le distanze come se non avesse a sua volta partecipato alle decisioni, tutti pensano che sono stati gli altri a sbagliare, tranne loro stessi. Io non voglio dare l’impressione di chi vuole salire sul carro dei vincitori, anche se ritengo giusto che Sel collabori. A Messina c’è una prateria di problemi che bisogna assolutamente affrontare e risolvere. Io dal canto mio, lavorerò insieme a tutti gli altri”. Intanto sabato 18 giugno verrà inaugurato un nuovo circolo cittadino a Messina, il “Pancrazio De Pasquale”, alla libreria Feltrinelli. Il lavoro continua, nonostante tutto. (Eleonora Corace)