Spese pazze al 118, Stagno d’Alcontres patteggia 2 anni

Ha scelto di patteggiare Guglielmo Stagno d’Alcontres, ex presidente della Sise spa, la società che gestiva il servizio di ambulanze 118 per la Croce Rossa Italiana, imputato per le spese effettuate con la carta di credito della società. Stagno d’Alcontres è comparso stamani davanti al Giudice per le indagini preliminari Monica Marino. Il suo legale, l’avvocato Bonni Candido, ha chiesto ed ottenuto di poter patteggiare la pena: due anni di reclusione, pena sospesa.

Assolto con formula piena, invece, Edoardo Cucinotta, collaboratore della stessa società, indagato per l’appropriazione di poco meno di 8 mila euro attraverso l’utilizzo della carta di credito della società. L’uomo è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. “E’ il frutto delle investigazioni difensive che hanno dimostrato la liceità dell’utilizzo delle somme”, spiega il suo difensore, l’avvocato Elena Florio. Stralcio e invio degli atti a Roma, invece, per l’ex consigliere del cda Adolfo Biagio De Meo, anche lui messinese.

L’udienza preliminare di oggi ha chiuso la fase di indagine degli accertamenti scaturiti dal “repulisti” messo in atto nel 2009 dai nuovi vertici della Croce Rossa Italiana, che chiesero una ispezione sul servizio delle ambulanze e chiesero conto delle spese effettuate coi fondi della Sise, per le quali Guglielmo Stagno d’Alcontres è stato condannato lo scorso marzo dal Tribunale civile di Palermo al pagamento, insieme agli altri ex vertici della società, di oltre 4 milioni di euro complessivamente.

A coordinare gli accertamenti messinesi è stato il sostituto procuratore Alessia Giorgianni, che ha chiesto l’imputazione di d’Alcontres per le spese personali effettuate con 2 carte di credito Sise – 15 mila euro e più in un caso, poco meno di 35 mila euro nell’altro. In più d’Alcontes nel 2009 deliberava la corresponsione al netto e non al lordo degli importi che gli erano dovuti come compensi per il 2006, 2007 e primo semestre del 2008, chiedendo allo studio Giacobbe di liquidargli un surplus di 300 mila euro. Liquidazione che non intascò perché il nuovo Cda bloccò tutto appunto.

(Alessandra Serio)