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“Sisma dello Stretto 2022”: perché sono importanti le esercitazioni?

Da venerdì 4 novembre a domenica 6 novembre, si terrà in Italia la grande esercitazione nazionale “Exe Sisma dello Stretto 2022” nell’area dello Stretto di Messina, che coinvolgerà le città di Reggio e Messina, e parte del loro comprensorio provinciale. L’esercitazione sarà coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), che ha l’obiettivo di verificare la risposta operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile a un evento sismico in un’area caratterizzata da una elevatissima pericolosità sismica.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), quale Struttura Operativa del Sistema Nazionale di Protezione Civile, sarà attore primario di questa esercitazione che serve anche a sperimentare le procedure da attuare in caso di emergenza sismica e da maremoto. Non per caso questa esercitazione si terrà in concomitanza del World Tsunami Awareness Day (WTAD), la giornata mondiale per la consapevolezza del rischio tsunami, istituita dall’UNDRR nel 2015 e che si celebra ogni anno il 5 novembre.

Esercitazione “Sisma dello Stretto 2022”

Il terremoto simulato avrà una magnitudo Richter 6.0 (magnitudo momento Mw 6.2), con uno scenario che riporta i maggiori danni in alcuni comuni della provincia di Reggio Calabria ma con effetti importanti anche nella provincia di Messina. L’evento simulato, infatti, sarà verosimilmente capace di innescare effetti ambientali a terra come frane e liquefazioni, riattivazione di faglie capaci di rompere la superficie e, potenzialmente, un maremoto.

Al verificarsi del terremoto simulato la Sala di Sorveglianza Sismica dell’INGV comunicherà le coordinate, la magnitudo e la profondità dell’evento il cui epicentro sarà nella Provincia di Reggio Calabria. Contestualmente, sulla base dei parametri del terremoto, il Centro Allerta Tsunami dell’INGV (CAT-INGV), che opera nell’ambito del SiAM (Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da terremoti nel Mar Mediterraneo), effettuerà le simulazioni per un potenziale maremoto con un livello di allerta Arancione.

Il CAT valuterà tale possibilità stimando i tempi di arrivo attesi e i livelli di allerta lungo le coste esposte, e inviando la messaggistica di allertamento al DPC che la smisterà alle autorità locali e a tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile.

Come verrà improntata la simulazione?

L’INGV, inoltre, testerà i processi di comunicazione interna, la convocazione e le attività della sua Unità di Crisi (UdC-INGV), la Sala di Sorveglianza Sismica e Allerta Tsunami e le attività di tutti i suoi Gruppi Operativi di emergenza (GO-INGV): ‘Coordinamento Operativo Emergenza Sismica’ (COES), ‘Informazione in Emergenza Sismica’ (IES), EMERGEO, EMERSITO, ‘QUick Earthquake Survey Team’ (QUEST) e SISMIKO.

Compito dei Gruppi Operativi EMERGEO, EMERSITO, QUEST e SISMIKO è la raccolta di nuovi dati scientifici per un supporto immediato alla UdC dell’INGV e lo svolgimento di analisi tecnico-scientifiche da inviare al DPC a supporto degli interventi di Protezione Civile e per le successive attività di ricerca. I Gruppi Operativi IES e COES, invece, svolgono essenzialmente attività di supporto nei confronti di tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione e gestione in loco dell’emergenza. Inoltre, analogamente a quanto avvenuto nelle emergenze sismiche dal 2009 in poi, presso la Di.Coma.C di Reggio Calabria sarà insediato il COES che garantirà la comunicazione continua dell’INGV verso il DPC e, più in generale, verso il Servizio Nazionale di Protezione Civile.

Nello scenario esercitativo interno dell’INGV saranno compresi i flussi di comunicazione verso il pubblico e i media riguardo alle informazioni correntemente pubblicate sul portale e sui social network istituzionali.

L’importanza di queste esercitazioni

Questo tipo di esercitazioni sono di vitale importanza per un’area ad altissimo rischio sismico, come quella dello Stretto di Messina, storicamente interessata da terremoti oltre la soglia del danno. Quindi, non sapendo quando avverà il prossimo terremoto, se fra 1 giorno, 10, 100 o 1000 anni, dobbiamo essere consapevoli del rischio e farsi trovare preparati nella malaugurata evenienza. La possibilità di simulare e sperimentare sul campo procedure, tecnologie, interoperabilità tra tutte le varie componenti in uno scenario reale ma non di emergenza, aiuta a identificare i punti di forza del sistema e mette in evidenza tutte le eventuali criticità per le quali trovare soluzione, in caso di necessità.

L’esercitazione è parte integrante della Previsione e della Prevenzione, concetti essenziali per il sistema di protezione civile, infatti, per quanto la natura degli eventi possa essere inaspettata ed intensa vi è la consapevolezza di poterla fronteggiare attraverso delle procedure già sperimentate sul campo che sono in grado di ridurre al minimo gli effetti devastanti prodotti da un terremoto e annesso maremoto, salvaguardando le vite di persone e animali.