Il risanamento non funziona, Capurro chiede la convocazione di una riunione coi capigruppo

Anche quando il traguardo sembra raggiunto, il sistema non funziona lo stesso. Le vicende di fondo Basile rappresentano l’emblema di un complesso che negli ultimi decenni ha conseguito pochissimi risultati e non ha risolto un problema che si trascina da troppo tempo.

Dodici nuovi alloggi pronti dal 2011 ma non ancora in pieno possesso degli assegnatari poiché le loro vecchie baracche non sono state demolite e non si trovano i soldi per farlo. E così le dodici famiglie non possono trasferirsi nei nuovi alloggi poiché sono custodi dei vecchi per evitare nuove occupazioni. Norma corretta ma, considerato che la custodia dura da due anni a questa parte, si creano tutte le conseguenze del caso: le famiglie restano a vivere in baracca esposti alle intemperie ed alle infiltrazioni d’acqua e lasciano vuote le abitazioni nuove, fino al momento, costruite a vuoto. C’è di più: proprio le nuove abitazioni di fondo Basile, lo scorso anno, sono state occupate abusivamente. Il danno e la beffa. In seguito le case sono state sgomberate e rientrate in possesso dei legittimi assegnatari che, però, come detto, non possono ancora abitarle.

E’ un cane che si morde la coda, un ingranaggio che s’inceppa nelle pastoie della macchina burocratica senza portare al risultato definitivo di un concreto risanamento.

La scorsa settimana si è tenuta una Conferenza dei Servizi presso il Dipartimento comunale al Risanamento, a cui ha preso parte anche lo Iacp, con il suo responsabile tecnico, ing. Achille D’Arrigo. Dall’incontro è emerso che lo Iacp non ha risorse a disposizione per procedere allo sbaraccamento. All’Istituto Case Popolari i soldi ci sono, ma non sono stati previsti per interventi di questo tipo.

In seguito il presidente della V circoscrizione, Alessandro Russo, ha scritto in merito al prefetto Stefano Trotta, ed oggi ha denunciato tutta l’indignazione del Consiglio di quartiere per i premi di produttività da 700mila euro a tre dirigenti dello Iacp, mentre non si trovano poche migliaia di euro per sbaraccare le vecchie casette di fondo Basile e chiudere questo capitolo del risanamento.

Adesso, in pregiudiziale, il consigliere Giuseppe Capurro ha chiesto al presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Previti di convocare una riunione dei capigruppo per sollecitare il commissario Luigi Croce a convocare una nuova conferenza dei servizi col dipartimento comunale al Risanamento in modo da risolvere un problema che dura da 30 anni.

La legge obbliga giustamente lo Iacp a demolire le baracche che si vanno liberando al completamento di nuovi alloggi. Un processo logico per evitare nuove occupazioni e ritrovarsi punto e a capo. Interventi che vanno previsti contestualmente alla progettazione delle case ma che, a fondo Basile, non sono ancora iniziati nonostante i lavori per le dodici nuove abitazioni siano terminati. (Marco Ipsale)