La reazione di Rifondazione Comunista all’affermazione del premier Monti

“Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento”. E’ stata una frase infelice quella pronunciata dal premier Mario Monti ieri, durante il suo intervento in collegamento video a Palermo in occasione dell’inaugurazione di un centro biomedico della fondazione Ri.Med. Tante e immediate le reazioni, e a a nulla sono serviti i chiarimenti giunti subito dopo. Reazioni anche da Messina. Il Partito di Rifondazione Comunista invia un comunicato di “risposta” all’affermazione del premier.

“Strana affermazione da chi per “salvare” l’Italia si è fatto assicurare il futuro con un posto di senatore a vita…
uno “stipendio a vita” che poteva servire per “sopportare” i costi del SSN e i genere tutti i servizi di pubblica utilità!

Strana affermazione di un tecnico che, a metà dell’opera (sua, e non nostra intesa i Cittadini italiani), ha dovuto chiamare altri tecnici (e altri stipendi) per la spending review!
Se fosse stato efficiente, si doveva licenziare, per non aver adempiuto a quanto richiesto!

Strana affermazione da chi, è sostenuto da un parlamento che non ha saputo ridurre gli stipendi degli alti burocrati dello Stato, i più pagati del mondo!

Strana affermazione da chi acquista cacciabombardieri ma riduce i posti letto!

Ma i dati del Ministero della salute sono facili da interpretare:

nel 2006 erano in servizio 2,5 infermieri per ogni medico (contratto da dirigente), nel 2009 erano 2,2 infermieri per ogni medico, e siamo certi …sono scesi ancora per arrivare nella nostra provincia ad un rapporto di 1 a 1 con la conseguente scarsa assistenza offerta ai pazienti, non per volontà ma impossibilità.

La ricetta è semplice, presidente del consiglio, non abbiamo bisogno di:
– una marea di dirigenti che poi non si assumono le responsabilità per cui sono pagati
– di direttori che acquistano arredi principeschi per abbellire le direzioni generali, quando poi mancano i disinfettanti
– e nemmeno di finanziamenti privati, finirebbero come quelli pubblici.

Il SSN oggi è garantito solo dalla buona volontà dei singoli e sani operatori che sanno perfettamente su cosa risparmiare ma non è quella la strada che volete percorrere, perché per avvantaggiare le strutture private il Sistema sanitario pubblico non deve funzionare”.