8 gennaio 1993. Tre proiettili mettono a “tacere” la scomoda penna di Beppe Alfano

Sono tre i proiettili che la notte dell’8 gennaio 1993 misero definitivamente a “tacere” la penna di Beppe Alfano, il giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto ucciso mentre si trovava alla guida delle sua vettura in via Marconi, nel centro tirrenico. A decretare la condanna a morte del cronista, collaboratore del quotidiano la Sicilia di Catania, le tante inchieste scomode sugli intrecci tra mafia, politica, affari e massoneria ed evidentemente sull’orlo di scoperchiare un pericoloso vaso di pandora. Alla morte seguì un lungo processo che nel 1999 ha portato alla condanna a trent’anni di reclusione in via definitiva del capo mafia locale Giuseppe Gullotti, detto “l’avvocaticchio”, per un passato da studente in Giurisprudenza, il quale è stato membro del circolo culturale “Corda Fratres”, di cui fanno parte vari esponenti dell’alta società e del mondo politico. Nel 2006, invece, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 21 anni e sei mesi, come esecutore materiale, del barcellonese Antonino Merlino.

Domani sarà dunque la giornata del ricordo: “Dovere di cronaca” è il titolo della manifestazione che si aprirà con la Santa Messa celebrata alle 11 presso il Duomo di Santa Maria Assunta di Barcellona Pozzo di Gotto. Alle 16.30 deposizione dei fiori in via Marconi (presso la targa commemorativa intitolata al giornalista) e convegno alle 17.30 al Palacultura -Bartolo Cattafi- (via Sant’Andrea), dove interverranno Sonia Alfano, figlia del cronista, presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia e deputata al Parlamento europeo; Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori; l’eurodeputato Luigi de Magistris, eurodeputato; Piergiorgio Morosini, gip di Palermo; Loris Mazzetti, giornalista e capostruttura di Rai Tre; Giulio Cavalli, attore antimafia e consigliere regionale lombardo di IdV; Fabio Repici, legale della famiglia Alfano e di numerosi altri familiari di vittime di mafia; Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo assassinato dalla mafia nel 1992; il Sen. Beppe Lumia, componente della Commissione Parlamentare Antimafia. TEMPOSTRETTO.IT SEGUIRA’ IN DIRETTA VIDEO L’EVENTO.

A chiudere la giornata di commemorazione il concerto di Marco Ligabue, chitarrista dei -Rio-, rock band tra le piu’ interessanti del panorama musicale italiano, che alle 21.30 si esibira’ in concerto al cocktail bar -Bodeguita-, in via Rodriguez a Milazzo.