Automobilisti, state attenti ai cartelli difettosi!

La II Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione di Roma ha deciso che le contravvenzioni elevate sono valide anche in presenza di cartelli stradali mancanti -delle indicazioni prescritte dal regolamento- del Codice della Strada. Quindi non sono validi i ricorsi degli automobilisti per ottenere l’annullamento delle multe per la segnaletica difettosa. L’avvertimento arriva a causa del ripristino di una multa ad un automobilista di Messina, al quale, nel dicembre del 2002, la Polizia Municipale aveva contestato una sosta vietata. L’uomo, in un primo tempo, era riuscito a farsi annullare la multa dal giudice di pace di Messina in quanto la segnaletica verticale era difettosa: -il segnale verticale era privo dell’indicazione, prescritta dall’articolo 77 del regolamento del Codice della Strada degli estremi dell’ordinanza di apposizione-. Contro questa decisione si è però opposto presso la Suprema Corte il Comune di Messina. I giudici di merito, con la sentenza numero 10854, hanno accolto il ricorso sottolineando che -la segnaletica stradale verticale deve essere rispettata, anche quando non è esattamente conforme alle disposizioni che la regolamentano, salvo il caso di divergenze tanto rilevanti-. Pertanto, sottolineano i Giudici della Corte di Cassazione, la segnaletica difettosa che, come in questo caso, sia mancante -sul retro dell’indicazione degli estremi dell’ordinanza di apposizione- non invalida la multa. E questo perché -si tratta di un’informazione rivolta agli utenti della strada, destinata a consentire loro il controllo che il segnale sia stato collocato in esecuzione di un corrispondente provvedimento, la cui mancanza soltanto rende illegittima la prescrizione o il divieto-.