Ponte sullo Stretto. La Società Stretto di Messina procede legalmente contro l’ingegnere Remo Calzona

Prima ancora che la prima “pietra- venga deposta, una pietra di natura ben diversa, quella dello “scandalo-, si abbatte sull’eventuale e futura costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ci riferiamo al libro -La ricerca non ha fine – Il Ponte sullo Stretto di Messina-, scritto dal professore ed ingegnere Remo Calzone, inizialmente nominato consulente e coordinatore del comitato scientifico dello Stretto di Messina, che nero su bianco ha illustrato mille e più ragioni per cui l’attuale progetto di costruzione dell’attraversamento stabile va assolutamente rivista.

Il professore, a cui prima l’Anas e poi il governo ha affidato la presidenza del gruppo incaricato di verificare la fattibilità della grandiosa opera, ha infatti spiegato come sia necessario abbandonare l’idea di una campata unica da 3300 metri per reintrodurre l’ipotesi dei pilastri nello Stretto per una campata centrale più limitata, 2000m. Propone inoltre il riposizionamento del manufatto rispetto alle due sponde, spostando verso sud gli attacchi a terra, lievemente in Calabria, più marcatamente sulla sponda siciliana.

La battaglia progettuale che contrappone Calzone alla Stretto di Messina S.p.a, si arrichisce però di un nuovo capitolo poiché l’ufficio stampa della Società Stretto di Messina “ha dato mandato ai propri legali affinché perseguano le via legali sia in sede civile che in sede penale, nei confronti del professor Remo Calzona, per le sue affermazioni – del tutto infondate e diffamatorie – relative a presunte manomissioni della documentazione progettuale relativa al Ponte sullo Stretto di Messina-.