I vostri articoli – Messina e la necropoli

Non è facile che chi non sia della zona passi dalla via degli Orti, né che risalga la scalinata che qui porta dalla via Cesare Battisti. Ma se qualcuno avesse tempo e voglia potrebbe vedere negli ultimi mesi uno spettacolo interessante: resti archeologici. Da quel che un profano può capire a prima vista dovrebbe trattarsi di mura o forse di tombe. Non so se ne sia parlato ma so che qualcuno ci sta lavorando sopra e suppongo sia la soprintendenza. Non so neanche che fine faranno (ricoperti? ci si costruirà sopra?) ma so con certezza che l’indifferenza della città regna sovrana e a nessuno importa nulla. Siccome invece io ho la ventura di percorrere spesso quella strada, ricordo che sotto la scalinata dovrebbero esistere (se l’umidità e l’incuria più dei millenni ne avessero lasciata traccia), resti certamente di una necropoli, di età addirittura forse preistorica (ma sulla datazione potrei sbagliarmi). Non è dato vedere nulla e in una città che abbonda di attrazioni turistiche è opportuno tenere questi tesori celati alla vista.

D’altra parte il comune è impegnato in una operazione ben più complessa: fare di Messina la prima necropoli contemporanea a cielo aperto. Una città morta, testimone a se stessa di quello che fu. In questo sforzo immane perché disseppellire antiche necropoli, renderne fruibili i resti (magari per i non pochi turisti che passeggiando dal porto arrivano fin qua trovando il nulla), quando la città stessa ormai si presenta come una città morta e di morti(necro-poli appunto)?