Furci. L'addio al professore Raspa, fondò la banda musicale e fu presidente Ac

Furci. L’addio al professore Raspa, fondò la banda musicale e fu presidente Ac

Carmelo Caspanello

Furci. L’addio al professore Raspa, fondò la banda musicale e fu presidente Ac

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venerdì 07 Dicembre 2018 - 07:02

E' stato responsabile di importanti realtà sociali ed ecclesiali. I funerali nella Chiesa Madre dove ha guidato l'Azione cattolica e si adoperò per la realizzazione della Casa per anziani ideata dal compianto padre Donsì

FURCI SICULO – Se n’è andato in punta di piedi, con la sobrietà che lo ha contraddistinto nel corso della sua vita, all’età di 77 anni. Il cuore, già messo a dura prova negli ultimi lustri, non ha più retto. Con il professore Eduardo Raspa, va via un pezzo di storia di Furci. Un uomo di grandi valori, un educatore, che ha speso la vita nel sociale, per la comunità. Non solo nel mondo della scuola dove è stato docente di matematica, ma anche in ambienti laici e in parrocchia.

Il suo impegno ha lasciato il segno. Raspa è stato a metà degli anni ‘80 il primo presidente della Banda musicale giovanile città di Furci, fondata insieme agli amici Vittorio Gregorio e Tino Foti, entrambi visibilmente commossi alle esequie. Insieme hanno creato una scuola di musica e di vita, un luogo di aggregazione per tanti ragazzi. Quella banda è tornata a vivere dopo un lungo stop ed è ancora una realtà ad oltre trent’anni di distanza. Ma l’impegno del professore è andato ben oltre. E’ stato presidente dell’Azione cattolica, quando l’associazione a livello parrocchiale contava 200 iscritti e rappresentava il cuore pulsante delle attività pastorali. Venne eletto in un contesto turbolento, all’indomani delle elezioni amministrative del 1985 che a Furci segnarono la fine di un’epoca con la sconfitta della Dc che governava dal dopoguerra. Anche in chiesa si registrarono contraccolpi, scossoni e inevitabili divisioni.

Raspa lavorò al fianco del compianto parroco don Francesco Donsì, sacerdote lungimirante ed artefice di grandi opere, ma dal carattere deciso e spigoloso. Con il professore si aprì un nuovo ciclo in seno all’Azione cattolica, luogo di formazione per giovani e adulti, e si continuò a mantenere un ruolo di primo piano a livello diocesano. Va ricordato altresì l’impegno per il completamento dell’Oasi “S. Antonio”, la Casa per gli anziani ideata da padre Donsì, che sorge a monte del centro abitato. Un cammino pieno di insidie, amarezze, illusioni, speranze, pastoie burocratiche estenuanti. Un’opera troppo grande, che ha visto la luce solo dopo la morte di padre Donsì.

Il professore era un conoscitore meticoloso della storia di Furci e delle sue chiese. Nel suo studio custodiva gelosamente articoli di giornali d’epoca e racconti dattiloscritti a partire dalla realizzazione della prima “Chiesa Madre”, ricavata in una baracca, laddove sorge quella attuale, in piazza S. Cuore. Era il 1909, il periodo immediatamente successivo al terremoto di Messina del 1908.

I funerali, presieduti da don Santino Caminiti (parroco a Roccalumera), sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale S. Maria del Rosario.

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