Il Policlinico replica agli attacchi del sindacato Usb: “c’è una sentenza che parla chiaro”

Il Policlinico non ci sta ad incassare le accuse lanciate dal sindacato Usb che ieri pomeriggio ha annunciato una giornata di protesta del personale. Al centro della contesa un recente provvedimento dell’azienda ospedaliera che ha chiesto ai suoi dipendenti la restituzione di alcune somme incassate negli ultimi anni insieme allo stipendio, somme che a quanto pare non dovevano essere elargite. Il segretario Usb Vincenzo Capomolla era stato durissimo nei confronti del Policlinico accusato di voler “mettere le mani in tasca ai suoi lavoratori”, spiegando che quelli richiesti sono compensi che sono stati correttamente decisi ed erogati a partire dal 1998 a seguito di un contratto aziendale sottoscritto dall’Azienda stessa e da Cgil, Cisl e Uil.

Ma per il Policlinico le cose non stanno esattamente così e a fornire alcuni chiarimenti è stato il Direttore amministrativo Michele Gullo. In una nota l’azienda sostiene che “le considerazioni del sindacato Usb diffuse su alcuni organi di stampa appaiono inopportune e per nulla corrispondenti alla realtà”.

“Il provvedimento che l’Azienda ha messo in atto altro non è che la risposta a quanto stabilito dal Tribunale Civile di Messina – Sezione Lavoro – con la sentenza del 10/12/2013 n. 4669.

Il tribunale ha infatti ribadito che l’indennità riconosciuta ad alcuni lavoratori non fosse legittima, in quanto frutto di un accordo integrativo che nella sostanza superava i limiti posti dal CCNL. Non può dunque rappresentare un diritto ciò che travalica quanto stabilito dalla legislazione nazionale in materia. Da qui l’obbligo per l’Amministrazione di recuperare tutte le somme non spettanti e quindi classificate come indebite”.

A parlare è dunque una sentenza che l’azienda non può assolutamente ignorare. Giovedì mattina probabilmente le stesse spiegazioni saranno date anche ai lavoratori che insieme al sindacato Usb si riuniranno in presidio.

F.St.