Il sindaco Accorinti in visita al poliambulatorio per i poveri di Cristo Re

Si è svolta ieri la visita del sindaco, Renato Accorinti, al poliambulatorio specialistico di Cristo Re. Uno dei tasselli di quel “mosaico grande e luminoso” come ha voluto definirlo Mons. Calogero La Piana all’atto della sua inaugurazione, che ha consentito da sette mesi a questa parte di offrire una solidarietà a 360 gradi ai meno abbienti.

Il sindaco si è soffermato ad ascoltare gli aspetti caratterizzanti di quest’importante servizio di volontariato e le difficoltà quotidianamente affrontate dal suo pur numeroso personale. Sono infatti 60 i medici e 15 gli infermieri che settimanalmente mettono a disposizione il loro tempo e le loro energie in sostegno delle categorie meno fortunate.

Lunedì, mercoledì e venerdì l’ambulatorio apre le sue porte a chiunque abbia bisogno gratuitamente dei servizi medici messi a disposizione, sgravando lo stesso Comune di un difficile e paziente lavoro di gestione delle esigenze delle fasce sociali maggiormente indigenti.

Ieri, in particolare, Accorinti ha avuto modo di ascoltare il dott. Fortunato Giuseppe Picciolo, medico volontario e presidente dell’Associazione Medici Cattolici Messinesi adoperatasi in prima linea assieme ai Padri Rogazionisti di Cristo Re, nella fattiva realizzazione del prezioso progetto, che funziona a pieno ritmo sin dalla sua nascita lo scorso 1° Marzo, avvenuta contemporaneamente a quella del centro sportivo “Giovanni Paolo II” e della Casa Famiglia “Cristo Re”.

Perfettamente inseritosi nell’alveo della linea di assistenza e umanitaria carità perseguita da oltre 70 anni sulla scia degli insegnamenti di Padre Annibale Maria di Francia, il poliambulatorio specialistico è anche una risposta alla crisi che – in fatto di filantropia e aiuto del prossimo – dev’essere intesa anzi come ulteriore sprone alla profusione di sforzi. Un’opera di amore verso il prossimo che consolida l’impegno in prima linea nel sociale della comunità di Cristo Re, riconfermandola polo di solidarietà su ogni fronte. (Sara Faraci)