Di nuovo rifiuti in strada, emergenza continua. E per il porta a porta ancora si attende

Un inizio di settimana nero sul fronte rifiuti. Per Messina, ma anche per la maggior parte dei comuni della Sicilia. Un’emergenza che si trascina e che rischia di trasformare l’estate siciliana in un dramma igienico sanitario di proporzioni immani. In città è bastata ancora una volta la chiusura di un solo giorno della discarica di Motta S. Anastasia per mandare il ciclo di raccolta in tilt. Com’era accaduto lo scorso 7 giugno, ieri l’impianto gestito dalla Oikos ha chiuso i cancelli per i lavori di manutenzione e Messinambiente è andata in crisi. Una chiusura improvvisa, spiega il commissario Giovanni Calabrò, comunicata solo la sera precedente. Una chiusura che comunque riporta a galla la debolezza del sistema rifiuti a Messina, l’incapacità di affrontare eventi fuori programma, la mancanza di strumenti che possano arginare le conseguenze di una giornata di mancato trasferimento in discarica. Ieri i mezzi della raccolta e quelli del trasporto sono rimasti pieni e dunque non hanno potuto raccogliere la spazzatura nei cassonetti. I sacchetti sono rimasti accatastati fuori dai cassonetti, sui marciapiedi, lungo le strade. Come purtroppo ormai i messinesi sono abituati a vedere. Le situazioni più critiche si registrano inevitabilmente sull’estrema riviera nord, da Orto Liuzzo in poi. Il traffico dei vacanzieri della domenica che si trasferiscono in quelle zone soprattutto nel fine settimana hanno incrementato numericamente l’afflusso di popolazione nella zona nord e la mancata raccolta sta regalando spettacoli impietosi.

Calabrò spiega che oggi la raccolta è ripresa e si conta di portare in discarica circa 280 tonnellate di spazzatura entro oggi. In strada, oltre le circa 250 tonnellate giornaliere se ne sono accumulate almeno un’altra ottantina che dovrà essere raccolta e smaltita. Un problema che si ripete sempre uguale quando uno degli anelli della catena del sistema rifiuti salta. Adesso ci vorranno altri giorni per recuperare una situazione che lentamente stava tornando alla normalità, un mese dopo quel fermo del 7 giugno. Tra i tanti problemi di Messinambiente è trascorso quasi un mese per recuperare quella giornata di discarica chiusa. Adesso il timore è che possa accadere lo stesso, in piena estate e proprio a pochi giorni dalla prima scadenza della Tari prevista per il 30 luglio.

Il pensiero corre inevitabilmente anche alla piccola rivoluzione del porta a porta che dovrebbe cambiare il volto della raccolta rifiuti. Inizialmente annunciata per il 1 luglio, poi per i primi giorni di luglio, di fatto la raccolta che elimina i cassonetti e incrementa la differenziata non è ancora partita nei primi 7 villaggi che faranno da apripista. E’ sempre Calabrò a spiegare che in questi giorni sta andando avanti la campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, con incontri organizzati nei vari villaggi per fornire tutte le linee guida e consegnare il materiale necessario. Ci vorranno ancora dei giorni per partire, probabilmente si arriverà a fine mese o ai primi di agosto. Un cronoprogramma che slitta anche rispetto ai piani messi sulla carta, a cominciare dal Piano Aro. Calabrò comunque non perde mai la fiducia e assicura che Messinambiente sta lavorando su entrambi i fronti con il massimo impegno. Resta comunque il problema che al di là dell’impegno mancano gli strumenti per gestire il comparto rifiuti senza il rischio costante dell’emergenza.

Sulla nuova emergenza messinese la Federazione Nuova Destra chiede l’intervento della Prefettura: “Il Comune di Messina e la Regione Siciliana, giocano sulla pelle dei Messinesi. Il Prefetto intervenga. La città è sommersa di spazzatura, assalita dai topi e dalle blatte e versa in uno stato di degrado assoluto. Quella che poteva considerarsi un’emergenza provvisoria è oggi, inconfutabilmente, una cronicità che incide notevolmente sulla salute dei cittadini. La città è sbigottita, non ci sono i più margini di sopportazione”. La Federazione fa richiesta agli Enti Sanitari di un intervento per accertare e concedere lo stato di calamità naturale in cui versa la città.

Francesca Stornante