Parcheggio Torri Morandi e strada annessa. Ci sono 4 milioni ma da due anni si aspetta l’ok ambientale

4 milioni 232mila euro, dei quali 3,6 milioni finanziati dal Po Fesr 2007-2013 e la parte restante dalla legge Tognoli, la 122/1989. 500 posti auto nell’area Torri Morandi, con due ingressi: uno, quello attuale, da via Pozzo Giudeo, l’altro da via Torre Bianca, la strada che costeggia il mare tra Capo Peloro e Mortelle. Due tratti al momento congiunti solo tramite un percorso “a rettangolo” e che invece potrebbero essere uniti in via trasversale con conseguente pedonalizzazione della punta oggi invasa, soprattutto in periodo estivo, dalle automobili.

Un progetto ereditato dal Pisu (Piano Integrato Sviluppo Urbano) Messina 2020, promosso dall’amministrazione Buzzanca e realizzato dallo studio di Sergio De Cola, l’attuale assessore ai lavori pubblici, che nel 2012 lo presentò in veste di tecnico accanto all’allora assessore Gianfranco Scoglio.

Il finanziamento è di due anni fa, il progetto è esecutivo, la Vas (Valutazione ambientale strategica) ha ottenuto il parere positivo ma la Regione ha chiesto anche la Vinca (Valutazione d’incidenza ambientale). Fin qui nulla di così strano, se non fosse che il Comune ha inviato le carte richieste e attende l’ok alla Vinca da due anni.

L’argomento torna alla ribalta nel momento in cui l’amministrazione comunale presenta per il secondo anno consecutivo il piano viario estivo di Torre Faro, che prevede l’utilizzo proprio di quel parcheggio, attualmente in terra battuta.

“Si tratta di un parcheggio a raso che prevede zero metri cubi di realizzazione e di calcestruzzo – dice De Cola -, pavimentazione drenante negli stalli e piantumazione di un centinaio di alberi. In pratica si tratta di ripulire, sistemare e razionalizzare ciò che già avviene adesso. Il costo di questa parte è di 1,4 milioni, la parte restante riguarda la strada e le espropriazioni. Abbiamo fatto tantissimi solleciti, finora invano, ma purtroppo non è una novità, basti pensare che all’assessorato regionale al territorio e ambiente abbiamo pratiche in attesa di esito dal 2008 e che la risposta per la variante al Prg è arrivata dopo undici mesi”.

(Marco Ipsale)