Piano del demanio marittimo da tre anni senza esito. L’ennesimo sollecito del Comune

Il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo di Messina è stato consegnato nel maggio 2013. Poi una serie di incontri e note, le più recenti degli scorsi 25 gennaio e 7 aprile, senza riscontro. L’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola, e i dirigenti all’Edilizia Privata, Antonella Cutroneo, e alle Politiche del Territorio, Vincenzo Schiera, tornano a rivolgersi all’assessorato regionale al territorio e ambiente, al demanio regionale, e ora al presidente della Regione, Rosario Crocetta. “L’assenza di un Pudm – scrivono -, insieme alla legge regionale 3/2016 e alle circolari del 29 aprile e dell’8 giugno, ha di fatto esautorato l'Amministrazione locale dalla possibilità di governo di quella delicata e importantissima porzione del territorio rappresentata dalla fascia costiera demaniale, avallando una sorta di anarchia urbanistica nel posizionamento dei cosiddetti lidi e consentendo anche attività, autorizzate dagli uffici del Demanio Regionale, nonostante il parere negativo dei competenti uffici comunali. Questa situazione, porta a un utilizzo del Demanio Marittimo lontano dall'interesse comune, insito nella sua natura, trasformandolo da terra di tutti a terra di nessuno; inoltre, l'assenza di linee guida relative a tipologie, colori e finiture, presenti nel Pudm presentato, lascia spazio a manufatti e insediamenti il più delle volte privi dei requisiti e della qualità necessari per un corretto inserimento all'interno di un contesto vulnerabile dal punto di visto del rischio idrogeologico e pregiato per i suoi aspetti paesaggistici di valore assoluto, e comunque in contrasto con le prescrizioni previste dal decreto assessoriale del 4 Luglio 2011 contenente Linee Guida per la Redazione dei Pudm”.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di armonizzare i propri strumenti urbanistici (variante al Prg, nuovo Prg, Piano regolatore portuale e Pudm), “superando la storica mancanza di visione generata dai conflitti di competenza. È difficile comprendere le motivazioni che hanno portato a questo stato di cose, facilmente verificabile – concludono De Cola, Cutroneo e Schiera -, che declina sempre più verso una condizione di degrado ambientale, e che si ritiene possa portare un danno all'immagine della città e alla qualità della vita dei cittadini”. La richiesta è chiaramente quella di definire immediatamente l’iter di approvazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo.