Galleria Santa Marta. Vento dello Stretto: “Dalle parole si passi ai fatti”

Il Movimento Vento dello Stretto interviene nuovamente sul tema che da circa 15 anni preoccupa i residenti delle vie Santa Marta e D’Amore, e che nei giorni scorsi è riemerso sulla cronaca locale. “Siamo soddisfatti che l’argomento abbia finalmente suscitato l’interesse del gruppo Cambiamo Messina del Basso. In realtà siamo in attesa da due anni che si facciano delle indagini più approfondite sulla natura della fuoriuscita di acqua dalla struttura e si passi ad uno step operativo” dichiara il consigliere della IV Circoscrizione, Daniele Travisano.

Due anni fa, infatti, su nostro input é stato effettuato un sopralluogo alla presenza dell’ex assessore alla protezione civile, Filippo Cucinotta. In quella occasione, insieme al consigliere comunale Piero Adamo, siamo riusciti a coinvolgere esperti geologi come i prof. Randazzo e Pandolfo, che hanno messo a disposizione la propria professionalità e preparazione per venire finalmente a capo della questione. L’Amam, già da molti anni sostiene che la provenienza dell’acqua non sia riconducibile a condutture ma bensì a falde acquifere, ma nel corso della visita è stato constatato dagli esperti che la velocità con la quale sgorga l’acqua all’interno della struttura (2 litri di acqua per secondo) è talmente alta che appare inverosimile si tratti di una mera sorgiva naturale. In quel periodo, inoltre, lo stato dei luoghi era davvero pessimo: l’acqua dalla Galleria arrivava fino in via Santa Marta creando timore e disagi a tutti i residenti. Grazie a questo sopralluogo, è stato scoperto infatti che lo scarico delle acque bianche era otturato e siamo riusciti, grazie al contributo di tecnici del Comune, a diminuire notevolmente l’intensità della fuoriuscita di acqua, così come risulta essere adesso. Da quel momento chiediamo che si passi ad uno step operativo: sopralluogo congiunto tra Amam, vigili urbani (per avere accesso in alcune abitazioni abbandonate che insistono in corrispondenza della struttura) e protezione civile, per accertare definitivamente la provenienza dell’acqua, intercettarla, e porre fine a quello che oltre essere un rischio per la pubblica incolumità, è un enorme spreco di acqua pulita (2 litri di acqua al secondo per 15 anni!). Siamo certi e fiduciosi che grazie al recente interessamento del gruppo politico espressione del sindaco Accorinti e di questa amministrazione, si riesca finalmente a dare risposte concrete e porre fine a quest’annosa vicenda”.