Cala il sipario sull’attività “ordinaria” del Consiglio Comunale

Mercoledì 24 aprile, ore 19.50. L’attività ordinaria del Consiglio comunale si è conclusa come peggio non poteva: lavori chiusi prima di iniziare per mancanza del numero legale. In Aula solo 17 consiglieri sui 18 necessari per poter considerare valida quella che tutti e 45 consiglieri comunali sapevano essere l’ultima seduta “ordinaria” di questo quinquennio, iniziato nel 2008. Da adesso in poi, infatti, il Civico Consesso, in procinto di essere rinnovato con le elezioni del 9 e 10 giugno, potrà approvare solo atti urgenti ed indifferibili.

La seduta convocata per mercoledì alle 19 doveva servire proprio a stilare l’elenco delle delibere da considerare urgenti ed indifferibili, pianificando un calendario dei lavori per le prossime settimane. E, invece, lo spettacolo di chiusura ha suonato le stesse note stonate ascoltate troppe volte in questi cinque anni, nel corso dei quali tante, troppe volte i consiglieri hanno disertato l’Aula non consentendo l’inizio o la prosecuzione dei lavori . «Una fine ingloriosa» il commento del presidente Pippo Previti che ha annunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa, durante la quale sarà resa nota la lista degli atti da esitare prima della fine di questo mandato.

Tra le delibere urgenti rientra certamente quella relativa al Contratto di servizio tra Amam e Comune, che prevede il trasferimento di 15 milioni di euro l’anno da parte dell’Azienda Acque nelle casse comunali e che, in virtù di tale previsione, rappresenta un pilastro del piano decennale di riequilibrio, attualmente al vaglio della sottocommissione ministeriale. Come noto, senza l’approvazione del piano di risanamento finanziario, Palazzo Zanca potrà dire addio alle risorse previste dal Fondo di Rotazione nazionale (circa 50 milioni di euro) e sarà costretta a dichiarare il dissesto. Nei giorni scorsi, il Civico Consesso ha chiesto un nuovo parere al Collegio di difesa, che dovrebbe arrivare a breve ed andrà ad aggiungersi a quello già emesso dagli stessi legali e a quello del Collegio dei revisori dei conti, il primo scettico sulla legittimità del corrispettivo richiesto all’Amam, il secondo apertamente contrario.

Ma torniamo all’attività che impegnerà il Consiglio comunale nelle sue ultime battute finali. Secondo il presidente Previti, sono da considerare indifferibili anche le proposte di delibera inerenti al Contratto di servizio tra Atm e Comune, quelle sui bilanci dell’Azienda Trasporti relativi agli anni 2009- 2010 e 2011 e quelle contenenti debiti fuori bilancio.

E a proposito di bilancio, l’ultima seduta ordinaria del Consiglio comunale offre l’occasione per un breve commento sull’attività svolta dal Consiglio comunale, che nel suo complesso non si è contraddistinto né per presenza dei singoli consiglieri né per efficienza né per qualità. Molti degli attuali rappresentanti del Civico Consesso si ricandideranno e proveranno a riconquistare lo scranno che oggi occupano. In qualche caso passando da una sponda all’altra, in quel flusso migratorio che da sempre caratterizza la politica, a tutti i livelli. Nei prossimi giorni analizzeremo l’attività dei singoli consiglieri comunali, attribuendo un voto simbolico a ciascuno di loro ed illustrando i salti da un partito all’altro effettuati in questi 5 anni. Per il momento, il voto va al Consiglio comunale inteso come organo collegiale: 6–. Scarsa la partecipazione alle singole sedute , insufficiente il risultato nel suo complesso, considerato che- anche con la colpevole complicità della giunta guidata da Buzzanca – sono rimasti senza soluzioni i nodi più spinosi, due su tutti, a parte quello del risanamento finanziario: il nodo delle Partecipate del Comune , Atm in testa, che hanno continuato a produrre più debiti che servizi; e quello del nuovo Piano regolatore generale, fermo alle linee guida ed ai buoni propositi.

Spetterà alla prossima amministrazione comunale ed al prossimo Consiglio comunale tracciare, in questi ed altri settori, la linea da seguire . Che speriamo sia di discontinuità con il passato, recente e meno recente. (Danila La Torre)